Tutela della biodiversità marina: controlli, sanzioni e sequestri tra Cagliari e provincia
Individuati vasetti di polpa di ricci messi in vendita senza il rispetto delle normePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono 14 le sanzioni amministrative, per complessivi 70.400 euro, elevate nel corso dell'operazione condotta in questo mese a Cagliari e nell'hinterland come disposto dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale - Servizio Ispettorato del capoluogo sardo nell'ambito delle verifiche sul prelievo e la commercializzazione dei ricci di mare.
Le attività sono state svolte dal personale dal Nucleo investigativo NIPAF con il supporto della Base navale di Villasimius e della Stazione Forestale di Cagliari.
Sono stati così scoperti venditori e pescatori abusivi che hanno messo in commercio importanti quantitativi di polpa di riccio lavorata e invasettata illegalmente.
Per confezionare 1 chilo di polpa di riccio sono necessari da 3.000 a 5.000 esemplari, generalmente pescati sotto la misura minima consentita, con grave pregiudizio alla biodiversità. Ogni chilogrammo di polpa di riccio era posto in vendita alla cifra variabile tra 180 e 210 euro.
Per quanto riguarda le sanzioni: sette sono state quelle da 6mila euro per la vendita di polpa di ricci invasettati e venduti senza etichettatura; 2 quelle 6.000 euro per avere acquistato polpa di ricci invasettati senza etichettatura; 2 da 8.000 euro per avere violato le necessarie precauzioni igieniche e di sicurezza degli alimenti; in particolare per avere violato la normativa sull'offerta al pubblico di prodotto alimentare trasformato e conservato in assenza di etichettatura sulla composizione, nonché informazioni sulla conservazione (utilizzando bottiglie riciclate); una sanzione da 400 euro per la violazione dei divieti degli spostamenti necessari al contrasto all'epidemia da coronavirus.
Inoltre sono stati sequestrati 10 chili di polpa di ricci invasettata illegalmente e una persona è stata denunciata a piede libero per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale in quanto nell'ambito di uno dei controlli un pregiudicato (S.M,. 32 anni, pescatore di Cagliari) ha minacciato i Forestali impegnati nell'attività istituzionale.
"Comunemente - spiega una nota del Corpo forestale - si ritiene che la polpa dei ricci di mare sia costituita dalle uova del riccio femmina. In realtà si tratta delle gonadi della specie Paracentrotus lividus, mentre il cosiddetto "riccio maschio" è un altro echinoderma non commestibile. La predazione della risorsa e specialmente dei ricci 'sotto misura' impedisce la regolare riproduzione del Paracentrotus lividus. Le conseguenze della riduzione ed eliminazione dei ricci di mare dall'ecosistema marino sono pesanti per l'habitat bentonico: in primo luogo la proliferazione delle alghe di cui i ricci si cibano, nonché la riduzione dei pesci, in particolare il sarago e l'orata, che si nutrono dell'echinoderma".
In conseguenza dell'attività portata a termine, verranno inoltre attivate le procedure di "oscuramento" dai siti internet degli account dei venditori dei prodotti illegali e quindi non commercializzabili.
(Unioneonline/s.s.)