«Il porto di Cagliari non smobilita».

Lo dicono con convinzione gli agricoltori e gli allevatori sardi che proseguono il presidio davanti al molo Dogane del capoluogo per protestare contro le politiche comunitarie adottate e previste per il comparto agricolo. Alcune delle quali in discussione in questi giorni a Bruxelles.

I manifestanti anche ieri hanno rallentato l'ingresso e l'uscita dei tir dal molo, creando non solo lunghe code in via Riva di Ponente, dove la polizia locale ha dovuto deviare il traffico verso il centro città, ma anche lievi ritardi nell'imbarco dei mezzi facendo storcere il naso a qualche compagnia navale.

In tarda mattinata una delegazione ha raggiunto la sede di Argea per avere risposte «sul futuro del nostro lavoro», spiega Roberto Congia, referente del comitato "Riscatto agricolo", che insieme al Movimento Pastori Sardi ha organizzato il presidio. «Purtroppo da questo incontro non è venuto fuori niente se non la loro irresponsabilità. Dicono che inizieranno i pagamenti dal 15 febbraio, ma sono in ritardo di sei mesi e non si rendono conto del disagio delle campagne. Siamo davanti a una situazione scellerata dovuta soprattutto alle scelte politiche sbagliate degli ultimi anni».

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