L’allerta gialla era stata diramata, ma quella che si è scatenata su Cagliari, intorno alle 16.30, è stata una vera e propria tempesta tropicale.

Sono 72 i millimetri di pioggia caduti in un’ora di autentica paura, fra allagamenti e traffico paralizzato.

Strade come fiumi a Pirri, forti rallentamenti sulla 131, da Nuraminis, dove in via Villasor la diga, formatasi con la realizzazione della complanare F4, direzione nord, ha mostrato tutta la sua pericolosità: la pioggia ha riversato una massa d'acqua che si è alzata fino a un metro e mezzo.

L'acqua ha invaso anche l'aerostazione di Elmas con 4 voli dirottati su Alghero per il maltempo.

Tantissimi i disagi ad Assemini nelle vie Cagliari, Sardegna e corso America. Incalcolabili anche i danni provocati in diversi terreni agricoli. Sono inoltre crollati diversi alberi lungo la Sulcitana, strada di collegamento a Elmas.

Auto sommerse dall'acqua e alberi caduti anche a Uta, in via Regina Margherita e, in particolare, in via Su Pixinali, vicino alla casa di riposo Villa Ada, dove è stato necessario l'intervento della polizia locale.

A Decimomannu diversi cittadini hanno segnalato l'allagamento di parte della chiesa di Sant'Antonio Abate.

Danni e disagi lungo "Bobarei", strada di collegamento tra Uta e Decimomannu dove il forte vento ha scoperchiato i capannoni di alcune aziende agricole. A Nora rinviato (6 ottobre a Cagliari) il concerto di Cristina Branco. 

Pioggia torrenziale anche a San Sperate dove le strade, specie quelle di periferia, si sono allagate. Il fiume, il rio Mannu, dopo la consueta secca estiva è tornato in pochi minuti alla sua mole autunnale. Paura e allagamenti anche nel Sarcidano: a Serri la stazione meteo ha registrato 51 millimetri di pioggia nell'area archeologica di Santa Vittoria.

A Bitti gli abitanti sono rimasti chiusi in casa, come era già successo durante il nubifragio di martedì scorso, facendo rievocare l'alluvione del 28 novembre 2020, che costò la vita a tre persone.

ALLERTA IN GALLURA – Le previsioni, come spiega Carlo Spanu, meteorologo dell'Aeronautica militare a Decimomannu, prevedono per la giornata odierna gli ultimi strascichi di instabilità, poi l’estate in Sardegna andrà avanti con una nuova ondata di caldo torrido da Ferragosto. Attenzione però in Gallura: diramato dalla Protezione Civile un avviso di allerta codice giallo per rischio idrogeologico e temporali per la giornata di domani, sabato 13 agosto, dalle 6 alle 18.

Il tetto crollato a Elmas (foto vigili del fuoco)
Il tetto crollato a Elmas (foto vigili del fuoco)
Il tetto crollato a Elmas (foto vigili del fuoco)

GLI INTERVENTI NELLE ULTIME ORE – Nelle ultime ore un'abitazione in via Sulcitana nel centro di Elmas è stata completamente evacuata per il crollo del tetto e di parte degli elementi costruttivi a causa di infiltrazioni di acqua dovuti al maltempo di ieri. Alcuni ambienti sono stati, infatti, completamente allagati.

L'evacuazione è stata decisa dopo il sopralluogo di una delle squadre di pronto intervento dei Vigili del Fuoco che stanno ancora dando risposta a oltre 60 richieste di intervento dopo il nubifragio che ha interessato il Cagliaritano e la provincia del Sud Sardegna.

Sul posto sono intervenuti l'ufficiale di guardia dei Vigili del Fuoco in qualità di funzionario tecnico per effettuare il sopralluogo di stabilità della struttura, la Polizia Locale e il sindaco di Elmas, Maria Laura Orrù, che ha provveduto a una sistemazione provvisoria delle persone evacuate.

"Nei prossimi giorni le tre persone che sono dovute restare fuori casa troveranno posto in una struttura ricettiva della città - spiega il primo cittadino - poi speriamo che possano iniziare subito i lavori di ripristino".

Altri interventi sono in corso da parte dei vigili del fuoco anche a Capoterra per il crollo di elementi costruttivi, verifiche di stabilità e per la messa in sicurezza su tetti e strutture. Proseguono poi i lavori di messa in sicurezza per la rimozione di parti pericolanti da tetti delle strutture e per il taglio di alberi abbattuti e pericolanti nel territorio provinciale.

Nelle ultime ore le maggiori criticità sono state riscontrate a Isili, Gergei, Mandas, Elmas, Assemini, Uta, Decimomannu e Sestu e nell'Iglesiente.

A Sestu, in via Don Milani, le raffiche di vento hanno strappato un impianto fotovoltaico dal tetto di un capannone: parte è finito in strada fortunatamente senza coinvolgere persone.

A Cagliari, in via Liguria, alcuni elementi di un ponteggio in una palazzina in ristrutturazione si sono staccati dalla facciata.

I DANNI NEI CAMPI – Serre distrutte e colture in pieno campo abbattute è il bollettino nelle campagne del nubifragio che ieri pomeriggio si è materializzato all'improvviso nel sud Sardegna. Diverse aziende agricole del Parteolla e dell'hinterland di Cagliari, in particolare Assemini, in pochi minuti si sono dovuti arrendere al maltempo subendo forti perdite. I chicchi di grandine e il forte vento si sono trasformati in vere e proprie pallottole che hanno frantumato le serre di Assemini, scoperchiandole. Ed hanno letteralmente distrutto nel Parteolla campi di ortive (zucchine, peperoni, cetrioli, pomodori) cosi come alcune vigne: l'uva ormai pronta alla raccolta è stata flagellata e soprattutto quelle di vermentino, chardonnay e monica.

"Nel day after non si possono che raccogliere i cocci e cominciare l'ennesima conta dei danni - spiega Coldiretti – Nelle serre si tratta di quantificare le perdite mentre per le colture da campo occorre attendere alcuni giorni per avere un quadro più preciso dei danni".

"È un film già visto purtroppo ed al quale stiamo assistendo sempre più spesso e con continuità - afferma desolato il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -. I cambiamenti climatici stanno condizionando e dettando i tempi dell'agricoltura. Il clima si sta tropicalizzando e ci sta abituando ad aventi estremi. Sarebbe normale richiedere lo stato di calamità naturale ma vedendo quando è successo negli ultimi anni per colpa della burocrazia appare solo tempo perso”. “Ci sono infatti – conclude – ancora migliaia di pratiche inevase della siccità del 2017 e delle calamità del 2018".

“ENNESIMA TEGOLA” – "Campi di ortive, uliveti, vigneti e serre sono stati devastati dal maltempo, l'ennesima tegola sugli agricoltori sardi – sostiene Alessandro Vacca, direttore regionale Cia Sardegna - In questa condizione si pone più che mai l'esigenza di affrontare con lungimiranza e determinazione gli effetti che i cambiamenti climatici producono sul comparto agricolo isolano”.

(Unioneonline/v.l.)

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