Il disegno di legge anti-Covid che consentirà alle imprese di accedere a prestiti ben oltre i 25mila euro garantiti dallo Stato, le azioni della Giunta per passare alla Fase 2, lo stato dell'arte sull'attuazione della misura per le famiglie e i provvedimenti - su tutti il Piano casa - fermi nelle commissioni ma sui quali il centrodestra chiede un'accelerata.

Di questo si discuterà nel vertice di maggioranza convocato per le 18 dal presidente della Regione Christian Solinas.

Il salva-imprese è stata approvata dall'esecutivo ormai dieci giorni fa.

Per il momento si conosce lo scheletro della misura - circa 200 milioni di risorse complessive - che il governatore intende condividere con tutte le forze politiche indistintamente e con le parti sociali e datoriali. Questo dovrebbe accadare già questa questa settimana, al più tardi all'inizio della prossima.

Dipende dall'accordo con la Banca europea per gli investimenti (Bei) che ancora la Regione non ha portato a casa. Sono in corso trattative per avere a disposizione un centinaio di milioni che dovrebbero permettere alle imprese sarde di ottenere dalle banche crediti decisamente superiori a quelli previsti grazie al "Cura Italia". E a condizioni migliori: sospensione delle segnalazioni alla centrale rischi, possibilità di restituire in quindici anni e di non versare un centesimo per i primi due. E' questo il cuore del provvedimento che Solinas e l'assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino cercano di mettere a punto e di cui oggi tutti i membri della maggioranza saranno messi al corrente.

Prima del vertice è in programma alle 16 la riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Bilancio con all'ordine del giorno altre due misure legate all'emergenza Covid: la prima riguarda l'istituzione di una linea di garanzia da dieci milioni di euro per l'anticipazione ai lavoratori della cassa integrazione, la seconda ha a che fare con la rimodulazione dei fondi comunitari non ancora spesi. In particolare quest'ultimo disegno di legge dà mandato all'Autorità di gestione del Por Fesr Sardegna 2014-2020 di verificare le esigenze prioritarie per contrastare l'emergenza con risorse "non ancora programmate, programmate ma non ancora avviate, e risorse con difficoltà di attuazione". Sul Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), a fronte di uno stanziamento di 466 milioni di euro, la spesa certificata al 29 febbraio 2020 era di 249,9 milioni di euro. Si tratta, dunque, di reindirizzare qualcosa come duecento milioni di euro.

(Unioneonline/F)
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