Non facevano parte della banda di spacciatori. Nell'appartamento di via Timavo in cui a maggio dell'anno scorso scattò il blitz dei carabinieri si trovavano anche due persone estranee alla gestione del supermercato della droga scoperto dai militari: una donna ospite e un cliente. Lo ha riconosciuto due giorni fa la Corte d'appello presieduta da Giovanni Lavena ribaltando le sentenze di condanna inflitte a due imputati.

I giudici di secondo grado hanno accolto la ricostruzione degli avvocati Herika Dessì, Pierluigi Concas e Ferruccio Melis e assolto con formula ampia Mariangela Zucca (42 anni) e Simone Mura (33), entrambi precedentemente condannati a otto anni di carcere dal gup di Cagliari Giuseppe Pintori. È stata inoltre ridotta la pena inflitta al compagno di Zucca, Domenico Mirigliani, di 51 anni: passata da otto a sei anni di reclusione. Sono invece rimaste invariate le pene inflitte agli altri imputati: Antonio Tedde (39 anni), Melissa Carta (29) e Cristian Porrà (39), assistiti dagli avvocati Riccardo Floris e Marco Lisu.
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