Sicurezza a Cagliari, Zedda: «Ecco le nostre richieste al Viminale»
Il primo cittadino dopo l’incontro col ministro dell’Interno Piantedosi: «Garantire maggiore tutela ai cittadini, adottando anche percorsi di cultura della legalit໫Questa mattina, insieme al Prefetto e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ho incontrato il ministro dell’Interno Piantedosi. Abbiamo affrontato il tema della sicurezza urbana. La decisione è di rafforzare e prorogare la zona a sorveglianza rafforzata fino ai primi mesi del 2026, estendendola dalla stazione fino a viale La Playa. Grazie al provvedimento del Ministero ci saranno maggiori presidi. Abbiamo chiesto un incremento della presenza di agenti anche nei quartieri storici, in particolare La Marina, durante i fine settimana».
Così il sindaco di Cagliari Massimo Zedda tira le somme, con un post su Facebook, sull’incontro in Prefettura sull’ordine pubblico, cui ha presenziato anche il numero uno del Viminale.
«Le altre problematiche discusse – spiega Zedda – riguardano la diffusione delle droghe e del narcotraffico, i reati legati allo sfruttamento della prostituzione e alla pornografia minorile, i femminicidi, la diffusione di piantagioni di mariujana, gli assalti ai portavalori».
Ancora: «Abbiamo segnalato anche la questione relativa a coloro che sono sottoposti al regime di 41bis: questa non deve diventare l’ennesima servitù in Sardegna, dopo quella energetica e militare.
Gli altri aspetti portati all’attenzione del Ministro riguardano la possibilità di installare gli autovelox (la normativa nazionale ha determinato una serie di problematiche) e il potenziamento degli organici della polizia locale».
«Il Ministro – conclude Zedda - si è inoltre impegnato per destinare risorse al servizio per i minori stranieri non accompagnati, e per prevenire le attività illecite e le turbolenze compiute dai giovani, fenomeno che riguarda tutta l’Italia, garantendo non solo maggior sicurezza alle cittadine e ai cittadini, ma adottando contestualmente presidi di educazione e percorsi di cultura alla legalità».
(Unioneonline)