Un ragazzo accoltellato (QUI LA NOTIZIA), un’edicola devastata, meno trenta per cento di fatturato rispetto allo scorso anno. E le autorizzazioni per una festa negate «nonostante numerose rassicurazioni verbali».  Il bilancio nero  della notte di Capodanno in piazza Yenne, a Cagliari, arriva dagli operatori dei locali della zona, che si sono incontrati nel pomeriggio per fare  conti. E sono in rosso. Per il sangue e per il calo delle entrate, oltre che per le spese che dovranno essere sostenute da Roberto Lilliu, titolare della rivendita di giornali devastata.  

Sotto accusa c’è la mancata sicurezza nella notte di San Silvestro. Alcuni imprenditori, «non riuscendo a gestire i pochi arrivati in piazza (circa duemila), hanno dovuto abbassare le serrande prima dell’orario previsto». La nota peggiore, denunciano, «è che Il salotto di Cagliari per un giorno è stato la periferia della città. Ci siamo messi in gioco per cercare di realizzare un piccolo evento che avrebbe dato un po’ di decoro in più in piazza, anche grazie alla sicurezza privata prevista nel progetto presentato al Comune».  Invece «la zona è rimasta abbandonata a se stessa. Veniamo attaccati dall’amministrazione quando arrivano le crociere e mancano i servizi, ma non si prende in considerazione la pulizia della città: non è certo colpa nostra se è sporca, come nel caso della mattinata di ieri, lunedì 1 gennaio, quando abbiamo potuto registrare l’assenza di operatori ecologici».

Gli operatori avrebbero voluto offrire a turisti e residenti un evento dal vivo come un piccolo concerto di un gruppo di musicisti per animare il cuore della città anche, tra le altre cose, con un dj set, «ma dopo numerose rassicurazioni verbali, non è arrivato il via libera da parte dell’amministrazione comunale».

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata