Prima la messa in sicurezza, urgente. Poi i lavori di recupero. Ed è dal lasso temporale compreso in quel “poi” che dipende il destino dei residenti e delle attività commerciali distribuiti su quattordici numeri civici di via Dettori e piazza Aramu, nel quartiere della Marina, a Cagliari. I palazzi sono a rischio crollo e i vigili del fuoco non permetteranno nessun intervento fino a quando in quella strada e all’interno degli edifici lesionati non ci si potrà muovere senza correre pericoli. 

Il sindaco Paolo Truzzu, in consiglio comunale, non ha stilato un cronoprogramma: i tempi al momento sono imprevedibili. Ma ha fornito il quadro delle tappe della vicenda. 

«Gli sgomberi sono stati decisi quando sono state riscontrate le prime crepe», ha spiegato, «ieri mattina (lunedì, ndr) è stato effettuato un primo sopralluogo, al quale hanno partecipato i tecnici di Abbanoa». 

La possibile causa del cedimento, che ha portato al principio di collasso delle strutture,  potrebbe essere una perdita idrica individuata nel sottosuolo: «Abbanoa», ha proseguito il primo cittadino, «ha chiuso quel tratto di tubatura e creato un bypass per garantire l’approvvigionamento idrico del resto del rione». 

Messo un punto, si deve partire per cercare di individuare una soluzione: «Ma prima deve essere creata una struttura, fatta di puntelli e ponteggi, che metta in sicurezza gli edifici sui due lati della strada», perché tutti sono stati lesionati. I palazzi si reggeranno l’uno con l’altro. «Con procedura d’urgenza sono stati individuati il professionista e la ditta che si occuperanno dell’intervento», ha proseguito Truzzu. «La situazione non è facile», ha sottolineato. La conta dei danni deve ancora essere fatta. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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