«La minaccia radioattiva è nuovamente sulla testa dei sardi»: è questa la premessa con cui il comitato NonucleNoscorie ha indetto un sit-in di protesta a Cagliari, giovedì 21 dicembre, per scongiurare l’incoronazione dell’Isola a deposito nucleare. L’appuntamento è per le 10.30 di fronte al palazzo della Regione, in concomitanza con l’assemblea degli Stati Generali convocati dal Consiglio Regionale sul tema. 

«Nonostante le chiare contrarietà espresse da tutte le realtà sarde – fanno sapere in una nota –, nel seminario statale di consultazione gestito dalla Sogin, i 14 siti possibili individuati in Sardegna non sono ancora stati esclusi e la spada radioattiva è stata nuovamente appesa sulla loro testa e su quella di tutta la Sardegna».

«Pensano – continua il comunicato –, non conoscendo i sardi, che un singolo sindaco possa vincolare la Sardegna ed il popolo sardo alla servitù nucleare. Al Comitadu risulta che nessun sindaco ha mai minimamente manifestato possibilità di autocandidature e comunque vuole essere chiaro; quella nuova servitù qui non s’ha da fare, non siamo disponibili al sacrificio “nazionale” e non siamo disponibili a lasciare quel gravame alle generazioni future dei sardi, un gravame che sarebbe per sempre e che esporrebbe la Sardegna ai pericoli resi evidenti dalla guerra in Ucraina e dal dissesto climatologico».

«Certi che nessun primo cittadino darà la disponibilità al gravame radioattivo – conclude il Comitato – terremo alto il livello di bardianìa in merito alla possibile individuazione della Sardegna come sito per il Deposito Unico per le Scorie Nucleari, tornando in piazza con magliette e bandiere nonucle in un sit-in sotto i portici della sede de Consiglio Regionale in concomitanza della riunione del Consiglio sullo stesso argomento.

(Unioneonline)

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