Regione, dipendenti "delusi e malpagati"Sit-in a Villa Devoto: la Giunta tratta
"Vecchi", l'età media è 55 anni, sfiduciati, e malpagati: i dipendenti della Regione sbottano e scendono piazza per protesta. Dopo "il rifiuto della Giunta regionale" di convocare i sindacati in seguito alla richiesta espressa durante un'affollata assemblea sindacale del primo giugno scorso, questa mattina le sigle di Fp-Cgil, Uil-Fpl, Saf, Sadirs, Fedro, Fendres, Siad e Msa (tutte quindi, tranne l Cisl) hanno organizzato un sit-in davanti alla sede della Giunta, a villa Devoto, a Cagliari.
Oltre alle questioni economiche ("non possiamo accettare dopo sei anni blocco un rinnovo del contratto per 10 euro lordi al mese"), i lavoratori lamentano la difficoltà di procedere a un ricambio generazionale e denunciano la mancata rivisitazione delle progressioni di carriera.
E ancora, problemi sulle dotazioni organiche, sulle quali occorre "un riordino di tutto il comparto". "Esprimiamo il malessere della nostra categoria per l'inadeguatezza dimostrata dall'assessore al Personale Gian Mario Demuro", dice Gianpaolo Spanu della Uil-Fpl. I dipendenti della regione non accettano la tesi di chi sostiene che la loro vertenza sindacale sia legata a doppio filo ai tagli imposti dall'alto alla pubblica amministrazione.
Il concetto lo spiega bene Luciano Melis, segretario regionale del Sadirs: "Ci fa sorridere questa posizione, la Regione con la legge sull'Aspal", l'agenzia sarda per le politiche per il lavoro, "sta per portare dentro la macchina regionale altri 600 lavoratori", in arrivo da enti dismessi, come per esempio le province o i centri per il lavoro. "Se davvero fosse stato un problema legato alle risorse, questo non accadrebbe. Pertanto", aggiunge, "chiediamo una riforma seria della macchina amministrativa regionale, dove i dipendenti siano il volano e non le cavie". "L'intera Giunta riserva grande attenzione ai temi richiamati dalle organizzazioni sindacali che riguardano il nuovo contratto e altri aspetti legati al lavoro dei dipendenti regionali", replica il capo di gabinetto della Presidenza Filippo Spanu dopo aver incontrato i lavoratori. "I sindacati", aggiunge, "hanno già ricevuto la convocazione per l'incontro il prossimo 29 giugno".
"Vogliamo dare risposte e trovare soluzioni, dai sindacati mi attendo non un mero elenco di rivendicazioni ma proposte costruttive che tengano conto delle esigenze dei lavoratori e del necessario rispetto dei vincoli di bilancio e di finanza pubblica", gli fa eco l'assessore Demuro. Che, puntualmente, risponde punto su punto alle richieste dei sindacati: "Sul fronte del rinnovo contrattuale", dice, "il Consiglio regionale, nell'ambito della legge di Stabilità, ha fatto il massimo sforzo possibile con grande senso di responsabilità tenendo fede all'obbligo di utilizzare in modo oculato i fondi pubblici. Sull'adeguamento del fondo per le progressioni professionali dobbiamo trovare, in un quadro di grandi ristrettezze e con priorità ben definite, le risorse finanziarie che potrebbero essere recuperate in sede di assestamento di bilancio. Sulla nuova classificazione del personale", infine, "occorre riflettere sulla riorganizzazione complessiva del sistema Regione per poi avviare un processo di rinnovamento che coniughi elementi di semplificazione e razionalizzazione". Il confronto, quindi, è rinviato al 29 giugno.
Ma la protesta continuerà anche il prossimo primo luglio, quando si svolgerà l'assemblea dei dipendenti del Corpo Forestale. "I problemi che lamentiamo sono gli stessi", dice Serrgio Talloru, segretario regionale del Saf (sindacato autonomo corpo forestale). "In più, la nostra categoria ha l'incognita della riforma del Corpo annunciata dall'assessore Donatella Spano un anno fa che, finora, non ha prodotto alcun risultato".