La bocciatura del provvedimento con cui la Regione ha tolto, lo scorso luglio, l’incarico di direttore generare della Centrale unica di committenza a Cinzia Lilliu arriva a metà mattina: la dg deve tornare al posto originario, anche se nel frattempo è stata destinata a un altro servizio e il suo è stato assegnato (proprio pochi giorni fa: tempismo perfetto) a un dirigente diverso.

La decisione di tornare alla casella originaria è di Maria Luisa Scarpa, giudice del Lavoro, che ha accolto pienamente le richieste dell’avvocato Roberto Murgia, difensore di Lilliu. In sostanza la revoca dall’incarico doveva essere completata entro i trenta giorni dalla nomina, termini che il Tribunale ha ritenuto non rispettati; in caso di cessazione anticipata, dunque illegittima, del posto di lavoro, il dirigente ha diritto al reintegro e al risarcimento.

Il provvedimento emesso oggi è cautelare, quindi è necessario attendere la valutazione di merito. Ma la situazione è stata ritenuta “grave”, per le possibili conseguenze negative in capo a Lilliu, e dunque la decisione di sospendere la revoca dell’incarico e far tornare la situazione allo stato originario è esecutiva.

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