Circa 750 posti di lavoro in meno e chiusura di uffici nelle zone interne che rappresentano un presidio sul territorio: "In Sardegna il piano di privatizzazione di Poste italiane avrà conseguenze più gravi che nelle altre regioni", tuona Timoteo Baralla, segretario regionale della Slp-Cisl.

I lavoratori isolani del gruppo, meno di 3.500 in tutta l'Isola, dicono no alla privatizzazione della società a maggioranza statale e scendono in piazza, domani dalle 9 alle 12, a Cagliari (in piazza del Carmine, davanti alla sede di Rappresentanza del Governo), a Sassari, a Nuoro e a Oristano con le sigle sindacali di Cisl, Confsal, Ugl e Failp.
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