Una lettera, indirizzata al premier Giuseppe Conte, per sbloccare la "intollerabile situazione di impasse" che attanaglia il Porto Canale di Cagliari.

È quella inviata dal sindaco Paolo Truzzu, unitamente al presidente dell'Autorità portuale Massimo Deiana, e ancora a sindacati e rappresentanti dei lavoratori.

Al centro della missiva la questione legata al "vincolo paesaggistico di cui al D.M 01/03/1967, avente come oggetto la 'Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja'".

"L'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna - spiega Truzzu - ha più volte chiesto la riduzione del vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. La costruzione del Porto Canale ha, infatti, modificato i luoghi e la preesistente spiaggia non esiste più. Ad oggi non sono ancora arrivate risposte".

"Abbiamo perso posti di lavoro e opportunità economiche", prosegue allora Truzzu, che ricorda come ci sia ora "il dovere, quindi, di fare scelte che guardino al futuro, partendo dalle ricchezze che già esistono. Il Porto Canale è una di quelle e c'è la necessità di sviluppare iniziative immediate per non perdere opportunità, investimenti e posti di lavoro".

IL VINCOLO - Il vincolo oggetto della lettera, secondo il primo cittadino cagliaritano "comporta un notevole aggravio di costi e tempi per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni paesaggistiche-ambientali propedeutiche a qualsiasi intervento strutturale". E sempre a causa del vincolo "più di 100 milioni di euro di investimenti di competenza dell'Adsp Mare di Sardegna, sono fermi: risorse che trasformerebbero radicalmente il porto industriale sia con il nuovo attracco delle navi RO-RO sia con la cantieristica navale del Porto industriale, opere queste ultime immediatamente cantierabili e in corso di affidamento".

"È ferma intenzione di tutte le Istituzioni locali - chiarisce ancora il sindaco - delle forze produttive e sociali fondare la crescita del territorio su uno sviluppo autonomo, abbandonando le vecchie e inutili pratiche assistenzialistiche. E in questo senso sarebbe opportuno anche accelerare anche l'azione del Governo per l'attuazione della ZES".

RUOLO STRATEGICO - "Cagliari si affaccia sul Mediterraneo - spiega Truzzu - Ha tutto per giocare un ruolo strategico, negli scambi commerciali, nel transhipment, nella logistica, nella agguerrita competizione turistica, nella cantieristica navale industriale e da diporto. Vogliamo fare di Cagliari il nuovo polo attrattivo per le società innovative che dispongono di risorse da investire nel Mediterraneo. Non vogliamo che la permanenza ingiustificata di tali vincoli vanifichi lo sviluppo di Cagliari Città Metropolitana e di tutta la Sardegna, sviluppo sul quale la classe dirigente sarda è d'accordo da tanto tempo".

Quindi un cenno alle "sentenze con cui il G.A in primo e secondo grado ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche, per vizio di motivazione e non per vizi sostanziali, relative alla costruzione dell'intero compendio del Porto Canale", cosa che ha "impedito di realizzare le opere previste nel Piano Regolatore Portuale approvato, perdendo, ad oggi, finanziamenti per circa 30 milioni di euro, con rischio di ulteriori perenzioni".

E un riferimento alla "riqualificazione del Porto Storico", che "non può prescindere dal trasferimento dei traffici commerciali al Porto Canale, con le ovvie ricadute economiche che riguardano le imprese, i lavoratori portuali e l'indotto che ne deriva. L'Autorità di Sistema portuale, con parere dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari e dell'Ufficio legislativo del Mibact, ha provveduto a rieditare l'autorizzazione paesaggistica mediante Conferenza di Servizi conclusasi a fine maggio 2019. La locale Soprintendenza, rappresentata in sede di Conferenza dei servizi dal rappresentante unico nominato dal Prefetto di Cagliari, il quale ha espresso parere favorevole, si è mostrata di avviso contrario e ha successivamente frapposto opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro le risultanze della Conferenza stessa. Il procedimento, malgrado i 45 gg. previsti dalla legge per la sua definizione, risulta tutt'ora bloccato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal luglio 2019".

LA RICHIESTA - Quindi l'appello alla mediazione, "disponendo la rimozione del vincolo, che costituirebbe un intervento a costo zero ma nel contempo una straordinaria boccata d'ossigeno per l'intera economia isolana fortemente e ulteriormente provata dal 'lockdown' generato dalla recente emergenza sanitaria".

(Unioneonline/v.l.)
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