Il blitz per svuotare la palazzina della Cict dentro il Porto Canale di Cagliari è un ordine che arriva direttamente da Milano. L'operazione è scattata a inizio settimana e si dispiegherà sino a domani. La disposizione è partita direttamente dal quartier generale della Contship, in via Primo Maggio a Melzo, periferia lombarda, all'interno della città metropolitana di Milano. Gli uomini di Cecilia Battistello e dell'amministratore delegato della società che aveva in concessione il terminal container di Giorgino hanno preso il volo da Milano per Cagliari già domenica sera. Volo riservato solo a pochi eletti che per ragioni di lavoro devono recarsi in Sardegna. A bordo ci sono quattro dei più fidati collaboratori della presidente della Cict e della stessa società tedesca che dopo 22 anni di gestione si è vista revocare la concessione del porto sardo.

Missione documenti

La missione scatta quasi sette mesi dopo la cacciata e la successiva decisione di liquidare la società che aveva le chiavi del Porto Canale di Cagliari. Una scelta, quella di abbandonare la Sardegna, già deliberatamente assunta dai vertici Contship l'anno prima con un consiglio di amministrazione clandestino che aveva sancito i passaggi della chiusura. La decisione di svuotare il terminal da centinaia di cartelle di documenti è stata assunta dalla sede di Melzo subito dopo la pubblicazione sul nostro giornale dei primi documenti che avevano dimostrato il piano premeditato per smantellare il Porto Canale. Dalla sede lombarda sono arrivati a Cagliari i responsabili dell'ufficio acquisti, del magazzino e dell'ufficio merce varia. I quattro si sono presentati al porto la mattina del primo marzo con tanto di furgone al seguito noleggiato per l'occasione.

(foto L'Unione Sarda)
(foto L'Unione Sarda)
(foto L'Unione Sarda)

Area blindata

Gli inviati della Battistello sono entrati nell'area blindata del Porto Canale senza alcun problema, evidentemente autorizzati a varcare i cancelli, nonostante la revoca di ogni rapporto contrattuale con l'Autorità Portuale di Cagliari. Dagli uffici della Cict, posizionati all'interno dell'area videosorvegliata del porto, hanno cominciato a caricare nei furgoni una montagna di faldoni, pieni di documenti di ogni genere da portar via in tutta fretta dall'enclave cagliaritana. Le immagini che pubblichiamo testimoniano le fasi di carico e scarico di quella montagna di documenti destinati a lasciare la Sardegna per raggiungere nei prossimi giorni una delle sedi della Contship, quella di La Spezia oppure quella di Melzo.

I quattro inviati speciali della sede lombarda non sono passati inosservati visto che al loro arrivo sono stati proprio gli ex dipendenti Cict ad aver assistito inermi al repentino svuotamento degli uffici e degli archivi portuali. Il carico è stato sistemato in ben due container destinati, probabilmente già nelle prossime ore, a solcare il Tirreno per raggiungere una delle due sedi operative di Cecilia Battistello, Melzo o La Spezia. Resta un mistero su come sia stato possibile, sei mesi dopo la liquidazione, continuare ad operare indisturbati all'interno del porto. I cumuli di documenti, attraverso la Grendi, salperanno verso Massa Carrara e da lì si dispiegheranno nelle sedi Contship del continente. All'interno dei plichi portati via tantissimi documenti, molti dei quali indispensabili per ricostruire gli ultimi anni gestionali, finanziari ed economici, della società tedesca nel porto di Cagliari. I due container, marchiati TLLU 1564779 e TLLU 1574191, si portano via una mole di documenti cancellando di fatto archivi e documentazione cartacea sulla storia recente del Porto Terminal. Un blitz fulmineo inspiegabile dopo sei mesi dalla chiusura, apparentemente traumatica, dei rapporti con la Sardegna e le istituzioni locali. Altri misteri del Porto Canale.

Mauro Pili

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