Martin Aru è capace di intendere e volere oggi e al momento del delitto. Ed è in grado di partecipare al processo.

È quanto attestato dallo psichiatra Diego Primavera nella perizia sul giovane accusato dell'omicidio di Sandro Picci, ucciso il 9 ottobre 2016 in via Pertusola, a Is Mirrionis, con un colpo di pistola.

L'analisi medica è stata acquisita oggi in udienza a Cagliari davanti alla gup Lucia Perra.

Aru è affetto da un lieve disturbo depressivo che però non inciderebbe sulla capacità di intendere.

La prossima udienza è in programma il 9 maggio, quando parlerà l'imputato.

La discussione è prevista a fine mese.

In base alla ricostruzione investigativa, quel giorno Aru aveva battibeccato con Mario Macis su WhatsApp per un post su Facebook e da lui era stato picchiato quando era andato, con la fidanzata, a regolare i conti poco dopo.

Fallito il primo tentativo, il giovane era corso a casa, aveva prelevato un'arma calibro 7,65 da una camera, avvertito il padre, e con lui era tornato in via Pertusola 4. Lì aveva visto Picci e Andrea Macis. Quest'ultimo a suo dire aveva portato la mano alla cintola e a quel punto era avvenuto l'irreparabile: il 25enne aveva estratto l'arma ed esploso un colpo per poi fuggire.

Non si era reso conto, aveva detto, di aver colpito e ucciso Picci. Era tornato a casa, poi si era costituito.

Andrea Manunza

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