Fabrizio Congiu ha scelto la via del silenzio. Stamattina, nell’interrogatorio per la convalida del fermo per l’omicidio di Venerato Sardu, il mendicante 52enne accusato di aver ammazzato il suo padrone di casa si è avvalso della facoltà di non rispondere. Difeso dal suo legale Stefano Pisano, non ha detto nulla su quanto accaduto venerdì sera nell’appartamento al piano terra di via Ogliastra 21, a Cagliari.

Ora il giudice Giuseppe Pintori dovrà decidere sulla convalida e se confermare la detenzione in carcere per l’uomo. Intanto è stata anche disposta l’autopsia sul corpo del 75enne che verrà eseguita dal medico legale Roberto Demontis.  

Sulla vicenda iniziano a filtrare ulteriori dettagli che confermerebbero l’ipotesi della lite per gli affitti non pagati.

LA RICOSTRUZIONE – L’ufficiale giudiziario si era presentato martedì 14 febbraio per notificare il provvedimento di sfratto per morosità a Fabrizio Congiu: non pagava la stanza al terzo piano di via Ogliastra 21 da oramai quasi un anno. Il 52enne ha chiesto e ottenuto una proroga fino al 7 marzo, garantendo che avrebbe lasciato l’abitazione senza alcun problema. Una vicenda giudiziaria seguita dall’avvocato della vittima, Stefano Piras. 

Probabilmente venerdì sera i due hanno discusso e, come ricostruito dai carabinieri del nucleo provinciale di Cagliari, Congiu avrebbe colpito alla testa il proprietario della palazzina con un attrezzo, sembra una grossa tenaglia, uccidendolo. 

LE INDAGINI – Elementi utili alle indagini potrebbero inoltre arrivare dalle analisi che i Ris svolgeranno sugli oggetti sequestrati nella casa della vittima e dell’indagato: oltre alla tenaglia, un coltello, altri arnesi e i telefoni cellulari. Inoltre ci sono le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella facciata della palazzina, ma anche all’ingresso e all’interno della casa di Sardu (segno che l’anziano, ex radiotecnico, grande appassionato di dama e scacchi, era particolarmente preoccupato per la sua incolumità).

Congiu si piazzava spesso in via Manno e in altre strade dello shopping per chiedere l’elemosina, aveva anche un cagnolino ora preso in consegna da una sua sorella.

In passato il 52enne era finito in manette per rapina (aveva minacciato una giovane con un paio di forbici portandole via un telefono cellulare) e per furti.

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