Ha prima tentato il suicidio in carcere, poi – dopo essere stato salvato dagli agenti – è stato portato in ospedale. Lì ha aggredito i poliziotti e tentato la fuga. È successo nell’Istituto di Uta. Il detenuto, un 44enne cagliaritano, è stato soccorso e trasportato al Brotzu di Cagliari. Dopo alcune ore nel reparto di Neuropsichiatria si è ripreso e ha «assunto atteggiamenti ostili nei confronti della scorta», denuncia il segretario generale della Uilpa Michele Cireddu. «Ha preteso di ottenere delle autorizzazioni che non potevano essere concesse dalla scorta, pretendeva inoltre di fumare nella camera di degenza», ma ciò gli è stato negato. Così ha dato in escandescenze.

Provvidenziale l’intervento del 113 e della guardia giurata dell’ospedale, che hanno aiutato a immobilizzarlo, a fatica. Dopo le dimissioni l’uomo è stato riportato in cella. «Se il detenuto fosse riuscito ad avere la meglio sugli agenti – continua Cireddu - avrebbe utilizzato gli attrezzi presenti nella camera, come la bombola dell’ossigeno per creare danni irreparabili. Il suo intento pare fosse quello di evadere con l’utilizzo di ogni strumento a disposizione».

«Senza l’aiuto delle altre forze di Polizia con molta probabilità staremo raccontando un episodio estremamente tragico. Chiediamo al Prefetto di Cagliari di convocare il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica perché considerato l’esiguo numero di Poliziotti che possono essere impiegati nei servizi di scorta, visto che nonostante le continue richieste, non viene consegnato il repartino detentivo ospedaliero per il ricovero in sicurezza dei detenuti, è a rischio la sicurezza pubblica».

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata