No Green Pass in piazza a Cagliari: “I dati sul Covid mentono, vogliamo restare liberi”
I contestatori del certificato verde – circa 500 secondo la Questura - riuniti nel capoluogo con l’autorizzazione del Prefetto
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L’appuntamento era per le 16, ma si è iniziato più tardi per dare modo ai ritardatari di unirsi al raduno e poi al corteo che attraverserà la zona vicino al raduno.
I No green pass (che però rifiutano ogni etichetta, compresa questa) si incontrano, come ogni sabato da molti mesi, in piazza Garibaldi a Cagliari per sostenere le proprie rivendicazioni, legate alla libertà di scelta per quanto riguarda i vaccini e all’abolizione del “certificato verde” per compiere la gran parte delle attività che ciascuno svolge, a partire dal recarsi sul luogo di lavoro. Cinquecento persone circa secondo la Questura, verbalmente agguerrite (ma la manifestazione si è svolta pacificamente). “Siamo nati liberi e liberi vogliamo restare”, dice un manifestante al microfono, parlando di “una società al tramonto”.
Raduni e manifestazioni sono stati vietati in moltissime piazze d’Italia, ora che la curva pandemica è salita parecchio e non dà segni di volersi arrestare. Eppure per quanto riguarda Cagliari il corteo è perfettamente regolare: il prefetto del capoluogo sardo Gianfranco Tomao ha autorizzato anche per questo sabato l’appuntamento settimanale, motivando il suo “sì” con il fatto che i cortei che si sono svolti finora a Cagliari hanno sempre rispettato le norme, comprese quelle sull’ordine pubblico. L’autorizzazione del prefetto è dunque un riconoscimento sulla correttezza dei manifestanti.
I contestatori del pass si sono poi spostati davanti al palazzo di giustizia, per nuovi interventi e nuovi slogan contro il certificato verde e contro i dati sul Covid, giudicati “non sinceri”.
L’aumento dei contagi anche a Cagliari, che fino ad adesso non rischia il passaggio in zona gialla, potrebbe portare il Governo a un prolungamento delle misure per prevenire e rallentare l’ondata di contagi che sta interessando l’intera Europa, al punto che tornano i lockdown e si comincia a vincolare il possesso del Green pass concedendolo soltanto a chi è vaccinato, e non più alle persone che si sottopongono a un tampone rapido ogni 48 ore.