Lo Ied di Cagliari si apre alla città per il “Vintage Day”, la giornata dedicata alla moda etica e sostenibile, al riciclo e al riuso. Protagonisti nove espositori di capi vintage, preloved, slow fashion e upcycling, ovvero le nuove tendenze della moda per una buona educazione verso la sostenibilità, arrivati da tutta la Sardegna per proporre un ventaglio di proposte ecosostenibili: abbigliamento, arredo accessori e bijoux. Arrivato alla sua terza edizione, è ormai una realtà vivace e ciclicamente presente in città.

Centinaia di visitatrici e visitatori stamattina nello splendido giardino di Villa Satta in viale Trento si sono avvicinati ai temi del vintage, del preloved, della slow fashion e dell’upcycling, ossia le nuove tendenze della moda per una buona educazione verso la sostenibilità. A impreziosire l’esperienza il workshop degli studenti del corso di Fashion design dal titolo Just a vintage minute, che ha visto i ragazzi e le ragazze impegnati a creare outfit personalizzati per i visitatori. «Lo scopo del workshop – ha spiegato la docente di Storia della Moda Alice Tolu - è stimolare i partecipanti, gli studenti e i visitatori, in un'attività che, con leggerezza, apre a una visione del vestire vintage o preloved inserita nel contemporaneo».

Ma parlare di sostenibilità vuol dire anche parlare di diritti e ambiente: «Vintage, preloved, moda circolare, slow fashion e upcycling – ha aggiunto Tolu - sono le attitudini necessarie verso una moda etica e sostenibile, nel rispetto dei lavoratori coinvolti nel processo di lavorazione della filiera produttiva, e che abbia il minor impatto possibile sull’ambiente. Sostenibilità quindi in tutte le sue accezioni: un brand contemporaneo è sostenibile se risponde non solo a requisiti che riguardano l’innovazione e la ricerca sui materiali e sul loro utilizzo, ma soprattutto se rispetta i valori di equità, inclusione, filiera trasparente, zero waste e se non sfora in sovrapproduzione».

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