Una bolletta per l’energia elettrica da 816mila euro per il mese di agosto costringe il Brotzu ad aprire i cordoni della borsa e a sforare il budget previsto per la corrente, ormai esaurito. 

I rincari colpiscono tutti. Ed è ovvio che la stangata sia particolarmente violenta per un’azienda sanitaria che a Cagliari gestisce tre ospedali: il San Michele (quello che tutti in Sardegna chiamano semplicemente Brotzu), il Businco e il Microcitemico. 

I contratti di fornitura erano stati chiusi nel 2021 con l’adesione a una convenzione Consip con Enel Energia. Il prezzo concordato era variabile, quindi soggetto alle oscillazioni di mercato. Che sono state tutte verso l’alto, e non di poco. 

L’accordo con il San Michele è scaduto a fine luglio. Per Oncologico e Cao, invece, vale sino alla fine di ottobre. La botta è pesante e, come sottolineato dall’energy manager aziendale Ubaldo Carlini, imprevedibile al tempo della stipula. 

Nella delibera che stanzia i nuovi fondi per agosto si cita uno scritto della Consip, secondo il quale “la forte tensione dei mercati energetici generata dagli eventi geopolitici in corso sta comportando non solo un elevato incremento dei prezzi dell’energia elettrica ma anche un andamento degli stessi del tutto imprevedibile, che ne sta determinando l’elevata volatilità”. 

Quindi, stabilisce il provvedimento, “a causa dell’aumento delle tariffe della fornitura di energia elettrica, dovute principalmente al conflitto russo-ucraino, si rende necessario integrare il budget originariamente stimato”. 

Ed ecco l’emorragia di denaro per agosto, di oltre 800mila euro. In netto aumento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Anche se, fanno sapere dall’azienda sanitaria, i consumi sono rimasti gli stessi. E, forse, sono anche diminuiti, visto il richiamo al risparmio arrivato dai vertici. 

Enrico Fresu

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