Manuela Murgia, le sorelle: «L’assassino parli, ormai non può più farla franca»
Fiaccolata fino a Tuvixeddu per chiedere «verità e giustizia» per la giovane trovata morta nel 1995Video di Andrea Artizzu
A Cagliari una fiaccolata per chiedere «verità e giustizia» per Manuela Murgia, la giovane trovata senza vita presso il canyon di Tuvixeddu nel 1995.
Una morte sospetta, su cui si sono riaperte le indagini, dopo una perizia del medico legale Roberto Demontis che smentirebbe la tesi iniziale del suicidio per avanzare invece l’ipotesi di un omicidio.
Proprio dalla casa della giovane fino Tuvixeddu i familiari e gli amici di Manuela hanno organizzato un corteo luminoso, per tenere alta l’attenzione sul caso e anche per chiedere all’assassino della giovane di «uscire allo scoperto».
«Sono passati 30 anni ed è giunto il momento di dire la verità», affermano Elisa e Anna, le sorelle di Manuela. «Dopo gli ultimi sviluppi e il ritrovamento dei vestiti – aggiungono – le possibilità di scampare sono poche. Con le nuove tecnologie non si può scappare. Chi ha ucciso Manuela deve parlare, perché nostra sorella deve avere finalmente giustizia».