"Sono venuti qui in lacrime. Il padre era morto e loro avevano ereditato l'azienda agricola con cui speravano di dare un futuro ai loro figli. Non sapevano che la banca gliel'avesse pignorata per un credito residuo di appena 3.000 euro su 200mila del mutuo. Se ne sono accorti solo quando è stata venduta all'asta per un prezzo irrisorio".

Storiaccia, per una volta a lieto fine: "Una volta messo al corrente della situazione, il giudice ha revocato l'assegnazione, così i figli del defunto hanno potuto pagare il debito e tenersi l'azienda".

LE STORIE - Primo piano del Tribunale di Cagliari, cancelleria delle esecuzioni. Agostino Delinna è il responsabile di un ufficio particolare: quello dove case e terreni di chi non riesce più a stare dietro alle rate del mutuo vengono messi all'incanto per pagare i creditori. Certo, tra chi perde i propri beni ci sono anche i titolari di grosse società che magari hanno sperperato a manca e a destra.

"Ma da quando nel 2008 è iniziata la crisi - spiega il dirigente -, a pagare sono state soprattutto le famiglie e i piccoli imprenditori. Non è un posto facile in cui lavorare".

Delinna è alle esecuzioni dal 2007. Conosce le procedure come le sue tasche e ha visto cambiare l'atteggiamento nei confronti delle vendite giudiziarie. "Sino a qualche anno fa c'erano molte remore ad acquistare le case all'asta - spiega -, ora però questa sorta di codice d'onore sopravvive solo nei piccoli paesi, più i legami sociali si allentano più è facile che si trovino dei compratori. A Cagliari questo fenomeno è molto evidente, anche perché i prezzi delle case all'asta sono davvero competitivi, tanto che le agenzie immobiliari, tra il serio e il faceto, ci accusano di concorrenza sleale".

I FURBI - Qualcuna di queste agenzie ha anche provato ad aggirare l'ostacolo usando un trucco.

"Anni fa c'è stato chi millantava di avere il mandato a vendere del giudice, gli abbiamo mandato la Finanza e hanno smesso".

Gli unici che possono avere la delega sono infatti i notai, i commercialisti e gli avvocati. Con le ultime due categorie che sono entrate in campo solo dal 2006, allo scopo di accelerare le vendite. "È stata una rivoluzione - conferma Delinna -, ora in 3 anni si arriva alla conclusione, mentre prima la procedura esecutiva ne durava 20". Così però molte più persone sono in possesso di informazioni riservate - ad esempio il prezzo delle altre offerte - circostanza che può favorire la speculazione.

"Per evitare ciò a Cagliari abbiamo chiesto a queste categorie di aprire un ufficio delegati in Tribunale - dice Delinna -. Le carte restano qua dove vengono aperte le buste con le offerte, il rischio che vengano passate illegalmente delle informazioni è ridottissimo». E il pericolo riciclaggio? «Beh su quello non possiamo fare nulla - conclude -, riceviamo gli assegni circolari ma sull'origine dei fondi non sappiamo nulla né possiamo fare accertamenti".

IL CASO - L'ultima storia ce la racconta uno dei commercialisti delegati, che ha appena concluso un'asta. "Marito e moglie con una bimba di sei mesi, lui dipendente nel Sulcis viene licenziato, l'oreficeria di lei fallisce. Quando è stata venduta la loro casa la moglie si è messa a piangere, mi ha detto che non aveva i soldi per comprare il latte alla figlia. So di aver fatto solo il mio lavoro, ma quella mamma in lacrime non la scorderò mai".

Massimo Ledda

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