I più solerti, manco a dirlo, sono stati i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli pubblici. Hanno bussato alla porta dei patronati, si sono fatti fare i conti con "Quota 100" e con la "Fornero", hanno raffrontato i due assegni, fatto due conti, poi hanno deciso.

A molti di loro sono bastati due appuntamenti di mezz'ora per decidere di lasciare il lavoro in anticipo, anche perché hanno verificato che in poche settimane avrebbero avuto l'assegno sul conto corrente. «Chi ha presentato la richiesta entro il 20 marzo, il primo aprile ha avuto liquidato il primo assegno previdenziale, mai vista tanta velocità in oltre vent'anni di patronato», conferma Virginia Pilia, responsabile dell'ufficio provinciale "50ΠùEnasco" di Cagliari, tremila consulenze previdenziali all'anno.

I numeri

Dall'inizio di febbraio, certifica l'Inps con dati aggiornati a mercoledì, in 4.656, poco meno di 70 persone al giorno, hanno scelto di andare in pensione con la nuova regola che consente di anticipare l'uscita dal lavoro se la somma tra anni di contributi ed età anagrafica è uguale o superiore a 100. Prevalgono gli insegnanti, seguiti dal personale sanitario (medici, infermieri, operatori socio sanitari), dai dipendenti postali e da quelli regionali, dirigenti compresi. Pochi i commercianti e gli artigiani (poco più dell'8% a testa), irrilevante la quota di lavoratori dell'agricoltura. Gran parte delle richieste proviene da Cagliari (1.832), seguono Sassari (1.177), Nuoro (632), il Sud Sardegna (512) e Oristano (503).

Tempi rapidissimi

A sorprendere sia i lavoratori che gli operatori dei patronati, che hanno raccolto il 96% delle richieste (le altre sono state presentate per via telematica) sono state la semplicità della procedura e la celerità dell'Inps. «Di solito per definire la pratica sono sufficienti due incontri di mezz'ora nelle nostre sedi», spiega Pilia. «Al primo appuntamento visioniamo l'estratto contributivo e verifichiamo anni e regolarità, poi facciamo un raffronto tra l'assegno che si ottiene con Quota 100 e con la Fornero, poi inoltriamo la pratica. Se c'è qualche irregolarità da sanare può essere necessario un terzo appuntamento, raramente serve più tempo. Ciò che ci ha sorpreso»; aggiunge, «è la rapidità di risposta dell'Inps: l'80% delle pratiche di Quota cento presentate entro il 20 marzo sono state liquidate il primo aprile, le altre pochi giorni dopo. E le pensioni normali? Rapide anche quelle».

Input politico

Nemmeno Paolo Matta, responsabile dei patronati Inca-Cgil, che sinora hanno elaborato il 26% delle pratiche di Quota 100 nell'Isola, ha mai visto tempi di liquidazione così veloci. «È evidente che ci sia un input politico che impone rapidità. Alcuni colleghi sono stati contattati anche di sabato mattina, c'è fretta di dare risposte».

Importo provvisorio

Le sue affermazioni confermano ciò che ha detto mercoledì il presidente dell'Inps Pasquale Tridico: «Abbiamo liquidato le pensioni Quota 100 con decorrenza 1° aprile senza che ciò abbia comportato un allungamento dei tempi di pagamento delle altre tipologie di pensione», ha detto.

Quanti di coloro che si sono rivolti al patronato hanno scelto la pensione anticipata? «Praticamente tutti, tranne qualche eccezione. Solo qualcuno, tra gli oltre 4600 che hanno chiesto una consulenza, vedendo anche piccole decurtazioni dell'assegno ha preferito aspettare».

Erogazioni provvisorie

Si tratta, sia chiaro, di erogazioni provvisorie. Per pagarle subito, l'Istituto si è fidato delle dichiarazioni di cessazione dell'attività di lavoro dipendente contenute nelle domande riservandosi di fare le verifiche con più calma e, eventualmente, recuperare le somme indebitamente erogate. Una prassi normale che, di solito, non riserva sorprese.

Fabio Manca

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MEDICI E INSEGNANTI VERSO L'EMERGENZA

Le migliaia di richieste fatte in Sardegna di pensionamenti anticipati con Quota 100 svuoteranno nei prossimi anni scuole, uffici pubblici e ospedali. Una carenza di personale che proprio nel comparto sanitario potrebbe trasformarsi in un'emergenza sociale, secondo i dati diffusi dal Anaao Assomed, il sindacato dei medici che nell'Isola ha previsto entro il 2025 una carenza di quasi 1.200 specialisti. Il buco più grande riguarderà i pediatri: fra sette anni ne mancheranno infatti all'appello 259, seguiti dagli specializzati in medicina d'urgenza (153) e chirurgia generale (116).

Stessa storia per il personale della Scuola: le richieste di pensionamento anticipato arrivate in vista del prossimo anno scolastico sono state poco meno di 900, a cui però dovranno aggiungersi quelle ordinarie inoltrate da chi ha maturato i requisiti imposti dalla legge Fornero.

Un destino analogo a quello degli uffici pubblici, già da anni debilitati da un ricambio di personale limitato. I sindacati da tempo hanno avvertito le istituzioni competenti: i servizi all'interno di pubbliche amministrazioni rischiano la paralisi e non risparmieranno neppure qualche beffa. La carenza di personale aggravata dai prepensionamenti colpirà infatti anche gli uffici territoriali dell'Inps, gli stessi che in questi mesi dovranno sobbarcarsi l'enorme mole di lavoro dovuta alle richieste di Quota 100 e reddito di cittadinanza.

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Sabato 13 aprile sul quotidiano in edicola un inserto speciale gratuito per i lettori de L'Unione Sarda su pensioni e Quota 100
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