La provincia di Cagliari non è ai vertici della classifica nazionale per quanto riguarda l'indice di delittuosità. A dirlo, smentendo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore due giorni fa, è una nota della Prefettura del capoluogo sardo.

"Secondo quanto riportato - si legge -, quella di Cagliari si collocherebbe, con un indice di delittuosità pari a 5.182,95 denunce ogni 100 mila abitanti, all'ottavo posto della relativa graduatoria nazionale per quanto attiene ai reati accertati nell'anno 2017". "Tuttavia - prosegue la nota firmata dal vice prefetto Andrea Leo -, poiché l'indice di delittuosità di una data realtà territoriale si calcola moltiplicando il numero dei reati accertati per 100.000 e dividendo per il totale della popolazione residente della stessa, atteso che i reati accertati nel territorio della (ex) provincia di Cagliari (oggi provincia Sud Sardegna ed Area Metropolitana di Cagliari, ndr) sono stati 22.388, tale indice di 5.182,95 si otterrebbe se la popolazione residente fosse pari a circa 430mila persone (che corrisponde, in linea di massima, alla popolazione della sola Città metropolitana di Cagliari), mentre l'intera provincia statale di Cagliari (dato che qui interessa) conta circa 785mila abitanti".

Con questo ultimo dato, "il reale indice di delittuosità provinciale di Cagliari si attesta su una cifra pari a 2.851,97, quindi, circa allo 81° posto nella graduatoria nazionale. Sebbene debba quindi essere nuovamente calcolato l'indice di delittuosità generale, così come quello dei singoli reati considerati, si deve sottolineare che risulta invece confermato il dato relativo all'incremento registrato in tema di delitti legati alle sostanze stupefacenti".

Il fenomeno resta rilevante ma l'incremento "si presta ad una duplice lettura - sottolinea la Prefettura -. I reati legati agli stupefacenti quasi mai vengono denunciati dai singoli cittadini. Essi, usualmente, sono il risultato dell'azione delle Forze di polizia. Quindi, l'aumento può indicare certamente la rilevanza del fenomeno in questa realtà territoriale, ma anche il grandissimo impegno e lo sforzo profuso in ambito locale nell'azione di prevenzione, di contrasto e di repressione".

(Unioneonline/s.s.)
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