È un calo continuo e costante quello delle terapie intensive occupate da pazienti Covid, la cui percentuale è scesa ormai al 3% in Sardegna e a fronte di un 9% nazionale e senza che nessuna regioni superi la soglia di allerta del 30%.

Calano al 7% (8% dato nazionale) i posti occupati da pazienti Covid in reparto. E anche in questo caso tutte le regioni in Italia sono sotto la soglia d'allerta del 40%.

Questi i numeri, relativi al 7 giugno, forniti dall'Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali) e basati su una rielaborazione di quelli della Protezione Civile.

Si tratta di un nuovo record a ribasso dall'inizio del monitoraggio, ovvero da novembre 2020, e rappresentano un calo, per entrambi i parametri, del 3% rispetto ai dati dello scorso 30 maggio su scala nazionale.

I dati sono ancora più significativi se si confrontano con quelli di due mesi fa: il 29 marzo, infatti, le terapie intensive Covid erano in Italia al 41% e i ricoveri Covid al 44%.

Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid nelle terapie intensive e nei reparti di area medica (malattie infettive, medicina generale e pneumologia) delle varie Regioni e Province autonome: Abruzzo (4% intensive, 7% reparti ordinari); Basilicata (0%, 11%); Calabria (20%, 10%); Campania (7%, 14%); Emilia Romagna (9%, 6%); Friuli Venezia Giulia (1%, 2%); Lazio (13%, 11%); Liguria (11%, 5%); Lombardia (12%, 11%); Marche (8%, 7%); Molise (0%, 3%); PA di Bolzano (1%, 3%); PA di Trento (7%, 4%); Piemonte (10%, 8%); Puglia (6%, 12%); Sardegna (3%, 7%); Sicilia (6%, 11%); Toscana (18%, 6%); Umbria (4%, 7%); Valle d'Aosta (0%, 3%); Veneto (4%, 3%). 

(Unioneonline/v.l.)

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