In Sardegna calano le intensive, ma salgono i ricoveri: l’Isola in fuga dalla “zona gialla”
Massima attenzione per i posti letto occupati nei reparti ordinari, ora al 10%
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Si allontana la Sardegna dall’area “critica” per il passaggio in “fascia gialla”: i dati Agenas relativi alla giornata di ieri, quando l’Isola ha purtroppo contato otto morti, fanno segnare per le terapie intensive un tasso di occupazione pari al 9% (e dunque -2% rispetto alla precedente rilevazione). Crescono, però, i ricoveri nei reparti ordinari, toccando il 10%.
Ieri i nuovi contagi rilevati nell’Isola sono stati 207 su 2.790 persone testate, con un tasso di positività attorno al 2%.
Le vittime registrate sono perlopiù di persone tra i 69 e gli 82 anni, ma ci sono anche un 47enne e un 58enne: questi ultimi lavoravano nel settore della ristorazione ed entrambi erano sani e non vaccinati.
POSTI LETTO – Nel frattempo Ats è al lavoro per l'apertura di altri reparti Covid con l’obiettivo di recuperare posti letto. Al Santissima Trinità è cominciato il trasferimento dei pazienti in Cardiologia e all'ospedale di Isili, dove è già disposta l'assegnazione dei medici del pronto soccorso alla geriatria Covid.
Non sembra, dunque, per il momento che la Sardegna rischi la retrocessione in zona gialla, condizione che imporrebbe l'obbligo di mascherina all'aperto e il limite di quattro persone sedute al tavolo in ristorante sia al chiuso che all'aperto.
Il declassamento scatta quando si registrano tre condizioni: incidenza settimanale superiore a 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti (l'Isola ne conta 147, 93), il superamento della quota del 10% di posti letto occupati in terapia intensiva (oggi al 9%), e del 15% nei reparti ordinari (ora al 10%).
(Unioneonline/v.l.)