Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi mercoledì sarà in Sardegna.

Alle 11.20 prenderà parte alla presentazione del progetto “Legalità e cittadinanza attiva” all’Istituto Comprensivo Statale 2 di Sinnai, alle 13 parteciperà in Prefettura a Cagliari al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Giuseppe De Matteis. Al termine della riunione l’inquilino del Viminale rilascerà anche alcune dichiarazioni in un punto stampa.

Piantedosi arriva dunque nell’Isola a pochi giorni dal focus sulla criminalità dai cui dati emerge una “Sardegna felix”, in cui i reati sono pochi e in diminuzione. E in cui c’è la provincia di Oristano che è addirittura ultima in Italia per criminalità.

Ma è solo un lato della medaglia, perché sempre dagli stessi dati emerge come Nuoro sia terza provincia d’Italia (alle spalle di Agrigento e Foggia) per omicidi volontari. L’ultimo è quello che ha macchiato di sangue nei giorni scorsi la festa delle “Cortes Apertas” a Lula.

C’è poi il mercato della marijuana, di cui la Sardegna è regina assoluta: 15 tonnellate sequestrate lo scorso anno, il 46% dell’intero quantitativo intercettato in Italia, come riportato nella relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze. Un mercato che di anno in anno si fa sempre più florido, se si pensa che in neanche un mese sono state sequestrate 18mila piante.

Infine, reati magari minori ma che molto più di altri influiscono sulla percezione di sicurezza dei cittadini. Le risse, le rapine e la movida violenta, e qui ad essere chiamata in causa è proprio Cagliari.

«Vi dovete occupare della sicurezza alla Marina. O ci faremo giustizia da soli», ha tuonato Claudio Mura, titolare dell’Antica Hostaria, storico ristorante. Due nordafricani, il suo racconto, hanno iniziato a picchiarsi e sono finiti su un tavolo dove c’erano clienti distruggendo i bicchieri e un ombrellone. «Difenderò la mia libertà a bastonate», ha aggiunto, chiedendo al Comune e alle forze dell’ordine di garantire la sicurezza. 

(Unioneonline/L)

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