«Cara Unione,

era la notte del 2 gennaio scorso, e una telefonata ricevuta alle 23 ha fatto calare su di me il gelo.

Una voce ferma e decisa mi dice: «Sono il dottor D., e fra poco opererò suo fratello. La situazione è critica: ha un aneurisma addominale e dobbiamo intervenire immediatamente».

Il dottore mi dà altre veloci informazioni che confermano un quadro disperato. Sicuramente conosce
l’effetto che le sue parole producono  in me e aggiunge l’unica cosa che può consolarmi : “Faremo tutto il possibile per il signore. L’intervento durerà quattro ore e se vuole , al termine, la chiamerò per dirle com’è andata”.

Attendo fiduciosa, con quest’ultima frase che un po’ mi rassicura. Dopo quattro ore, puntuale, la telefonata tanto attesa: "L’intervento è tecnicamente riuscito”.

In due mesi di degenza di mio fratello non mi è mai capitato di incontrare questo medico, ma vorrei esprimere pubblicamente la  gratitudine profonda che nutro nei suoi confronti e nei confronti  di tutti gli altri medici e infermieri che operano nel reparto di chirurgia vascolare del Brotzu, con una competenza, una sensibilità e una disponibilità che commuove. Una sensibilità, un rispetto che spesso manca a noi che beneficiamo delle cure di medici speciali. E speciali, permettetemi, lo sono ancor di più perché, nonostante lavorino spesso in condizioni difficili, continuano a salvare vite umane con dedizione e professionalità.

Grazie di cuore».

Maria Giovanna Porcu – Cagliari

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