La Procura ha chiesto il giudizio immediato per il consigliere regionale (sospeso) Valerio De Giorgi, 57 anni, eletto con Fortza Paris e poi confluito nel gruppo Misto, arrestato a fine marzo con le accuse di corruzione, tentata truffa a conclusione di una indagine del nucleo della Guardia di finanza di Cagliari, coordinata dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia. Assieme all’onorevole, ancora ai domiciliari, il pm ha chiesto di mandare subito a processo anche il collaboratore, Marco Pili, e il costruttore Corrado Deiana di Quartucciu, il primo indagato per tentata truffa e il secondo per corruzione. Finiti ai domiciliari, sono stati rimessi in libertà.

Il giudizio immediato può essere chiesto dal pubblico ministero quando ritiene di avere acquisito l’evidenza della prova e, se accolto dal Gip, salta l’udienza preliminare, mandando direttamente a processo gli indagati. L’inchiesta ruota attorno a due ipotesi di reato: tentata truffa su presunte irregolarità per contributi destinati a una Pro Loco riconducibile a persone vicine a De Giorgi; corruzione perché il consigliere regionale – secondo il pm – si sarebbe fatto consegnare dal costruttore il testo di un emendamento, poi approvato, che avrebbe consentito un intervento edilizio a Quartucciu, ottenendo in cambio quattro appartamenti. Nel fascicolo sono finite indagate anche tante altre persone per voto di scambio, ma nel loro caso l’indagine continua. A difendere De Giorgi c'è l'avvocato Massimiliano Ravenna, mentre Pili è assistito da Renato Chiesa e Pier Andrea Setzu. Deiana, infine, è difeso da Franco Villa. Tutti gli indagati rigettano le accuse.

(fr. pi.)

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