Giornata mondiale contro l'Aids, in Sardegna più casi di Hiv VIDEO
Nell'Isola uno studio della Lila Cagliari dimostra come quasi la metà degli studenti intervistati non usi il profilattico durante i rapporti sessualiIn Sardegna aumentano i casi di Hiv e, secondo i dati della Lega italiana per la lotta all'Aids (Lila) di Cagliari, tra gli studenti intervistati nello scorso anno scolastico quasi la metà non usa il profilattico durante i rapporti sessuali.
Lo studio è stato presentato ieri in vista della Giornata mondiale di lotta all'Aids, che si celebra oggi: a Cagliari si svolgerà una marcia nelle vie pedonali del centro. L'appuntamento è alle 18 in piazza Yenne.
L'allarme resta alto nell'Isola: "La percezione del rischio Hiv è molto confusa in tutte le fasce d'età, come dimostrato anche dalla ricerca EducAids che studia la popolazione studentesca della città - ha detto Brunella Mocci, presidente della Lila Cagliari - Bisogna attivare il Piano Nazionale Aids, varato dal Governo da oltre un anno e senza finanziamento, che prevede azioni concrete rivolte alle popolazioni più vulnerabili, interventi per agevolare l'accesso al test e per permettere alle persone di conoscere il proprio stato sierologico ed entrare subito in terapia".
E, ancora, "va agevolato l'accesso al test, alcuni Paesi europei stanno ottenendo importanti risultati nel contenimento dell'Hiv mettendo in atto proprio queste strategie del Piano".
In Sardegna i nuovi casi di Hiv registrati nel 2017 sono stati 61, una cifra superiore a quella degli ultimi due anni.
"I ragazzi chiedono di essere sempre informati con percorsi di educazione sessuale, 9 studenti su 10 sono favorevoli - ha spiegato Giacomo Dessì, responsabile Scuola di Lila Cagliari - Gli studenti vogliono chiarezza. Solo il 25% sa che le persone con Hiv con carica virale non rilevabile non trasmette il virus, anche i media devono assumersi la responsabilità di comunicare in modo chiaro: Hiv e Aids non sono sinonimi".
I DATI IN ITALIA - Sul fronte nazionale, i nuovi casi di infezione da Hiv sono stabili: secondo l'Istituto Superiore di Sanità, nel 2017 sono state segnalate 3.443 nuove diagnosi, pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti. La fascia di età più colpita è quella tra i 25 e i 29 anni, e la trasmissione avviene principalmente attraverso rapporti eterosessuali.
NEL MONDO - La stima mondiale parla di circa 36 milioni e 900mila persone sieropositive e tra queste ci sono anche 3 milioni di bambini e adolescenti.
Nel 2017 hanno contratto l’infezione da Hiv circa 1,8 milioni di persone e ogni giorno quasi 700 adolescenti tra i 10 e 19 anni diventano sieropositivi.
(Unioneonline/s.s.)
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