Una donna morta, Manola Mascia, 28 anni di Cagliari. Precipitata da una scogliera nelle acque di Cala Fighera. Il compagno, Paolo Durzu, 33 anni, svanito nel nulla. Caduto anche lui? Forse, ma dopo oltre 24 ore di ricerche dell’uomo non c’è alcuna traccia, se non alcuni effetti personali trovati ieri pomeriggio vicino al corpo di lei.

Per il resto, tanti punti interrogativi, qualche veleno e alcune tensioni tra i familiari dei due ragazzi.

Resta avvolto nel mistero il giallo di Cala Fighera, dove ieri è stato trovato il corpo di Manola Mascia, segnalato da un escursionista che lo aveva visto galleggiare in mare. Da un primo esame esterno del medico legale è emersa una ferita al cranio riconducibile alla caduta dall’alto, nessun segno di violenza evidente sul corpo anche se si attende l’autopsia che sarà eseguita domani, venerdì 21 marzo. Accanto al corpo della giovane c’era il marsupio di Paolo Durzu, al suo interno il portafoglio con i documenti e il telefonino.

Le ricerche sono in corso da ormai due giorni, con il buio sono state sospese quelle in mare e riprenderanno domattina: se ne occupano i mezzi navali, aerei e a terra di Vigili del fuoco, Capitaneria di Porto e Squadra Mobile. Le condizioni meteo con onde alte un metro e mezzo non rendono facili le attività.

Video di Enrico Fresu

I due fidanzati si erano allontanati assieme martedì, da allora nessuno è riuscito a contattarli e i genitori, preoccupati per entrambi i cellulari spenti, hanno dato l’allarme.

Perché hanno raggiunto quel punto così impervio della Sella del Diavolo? E cosa è successo? Di sicuro amavano quel panorama, emerge da alcuni commenti sui social.

Dalle prime indagini, non emergono problemi di coppia. La relazione, iniziata due anni fa, era serena. Lo hanno confermato anche i genitori di Durzu, che oggi hanno seguito da vicino le ricerche del loro caro a Calamosca. «Erano fidanzati da quasi due anni ma amici da molto più tempo. Una bella coppia davvero», hanno detto. Cosa è successo? «Probabilmente sono precipitati durante una passeggiata. Anche se speriamo che nostro figlio sia da qualche parte ancora vivo».

Video di mariangela Lampis 

Tra le rocce, dopo il rinvenimento di ieri di uno zainetto e di un borsello del giovane, completamente bagnati, oggi sono stati trovati la cinghia di un altro portaoggetti e un cappotto nero, che potrebbe appartenere a Manola. La notizia ha suscitato delle tensioni tra i familiari dei due ragazzi.

Gli agenti sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita dei due giovani e i loro spostamenti. Saranno analizzati i telefonini, anche se per il momento è stato recuperato solo quello di Durzu, e saranno visionati i filmati delle telecamere della zona.

Nessuna ipotesi è esclusa dagli investigatori, ma per avere un quadro completo della vicenda è necessario trovare Paolo Durzu.

Video di Matteo Vercelli

(Unioneonline/L)

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