Fotovoltaico a Cagliari, il Grig: «Scempio annunciato con la centrale»
Presentata una formale richiesta di revisione e annullamento parziale in autotutela del bandoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un’area di grande valore ambientale, storico e paesaggistico rischia di essere trasformata in una centrale fotovoltaica. È l’allarme lanciato dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), associazione ecologista che il 2 luglio ha presentato una formale richiesta di revisione e annullamento parziale in autotutela del bando pubblicato da Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa.
Il bando, denominato “Energia 5.0.”, prevede la concessione pluriennale di diversi siti del demanio militare per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Tra le aree indicate spicca quella delle Aree esterne del comprensorio della Marina Militare a Borgata Sant’Elia – Colle di Sant’Ignazio, nel territorio comunale di Cagliari.
Secondo il GrIG, si tratta di un’iniziativa gravemente inopportuna: ben 37 ettari di terreno verrebbero destinati alla costruzione di un impianto fotovoltaico, proprio su un versante collinare che ospita testimonianze storico-culturali di rilievo e che, per legge, sarebbe da considerarsi non idoneo a tali installazioni.
L’area, infatti, è sottoposta a vincolo paesaggistico (ai sensi del D.lgs. 42/2004) e in parte anche a vincolo idrogeologico (RD 3267/1923). Vi sorgono beni culturali tutelati, come il Forte di Sant’Ignazio del XVIII secolo, la Torre del Prezzemolo e la Torre dei Segnali del XVI secolo, e la Batteria antiaerea C-135 del XX secolo. Elementi che, secondo l’associazione, richiederebbero “salvaguardia e accorta valorizzazione”, non certo la trasformazione in zona industriale per la produzione energetica.
Non solo. La legge nazionale (DL 50/2022, convertito con modifiche nella L. 91/2022) vieta espressamente l’installazione di impianti fotovoltaici entro cinquecento metri da aree vincolate per motivi ambientali o culturali. Una posizione ribadita anche da recenti sentenze del Tar Sardegna e Umbria, oltre che dalla normativa regionale sarda (L.R. 20/2024).
«Se da un lato va apprezzata la scelta della Difesa di installare pannelli solari sui tetti delle caserme del Viale Poetto», ha dichiarato il GrIG, «l’ipotesi di destinare il Colle di Sant’Ignazio a una centrale fotovoltaica è un passo indietro che rischia di compromettere definitivamente un luogo di altissimo pregio».
Nel mirino dell’associazione anche l’assenza di una reale pianificazione energetica che tenga conto della sostenibilità territoriale: «Quale senso ha una politica energetica che non valuta gli impatti sul territorio e sul paesaggio?», si chiedono.
Il bando di gara scadrà il prossimo 15 ottobre, ma il fronte contrario alla sua attuazione nel sito cagliaritano è pronto a dare battaglia.
(Unioneonline/Fr.Me.)