Si fingono la banca per convincere il cliente a effettuare un bonifico: truffa sventata a Pirri
L’intervento del direttore della filiale ha impedito che andasse a buon fine: i malviventi si erano spacciati per i carabinieri con un numero realePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un tentativo di truffa molto ingegnosa e organizzata, non andata a buon fine solo per l'intuizione del direttore della filiale dell'agenzia 1 della Banca Monte dei Paschi di Siena in via Riva Villasanta. È quanto avvenuto ieri a Pirri: un docente universitario ha rischiato di vedersi completamente svuotato il conto, dopo essere stato contattato da sedicenti carabinieri e operatori della banca (in realtà gli stessi truffatori) che lo avvisavano di una truffa in corso ai suoi danni.
Il meccanismo è il seguente: il docente ha ricevuto sul proprio telefono un messaggio da un numero che dichiarava di essere della banca e che lo avvisava di addebiti effettuati dal suo conto corrente (ovviamente mai avvenuti), aggiungendo che se il cliente avesse avuto dubbi su queste operazioni avrebbe dovuto mettersi in contatto. Alla sua telefonata ha risposto uno dei truffatori, che si è spacciato per l'ufficio antifrodi del Monte dei Paschi e gli ha detto che il conto era stato compromesso e che erano in corso delle indagini da parte delle forze dell'ordine. Pochi secondi dopo aver chiuso la telefonata ne ha ricevuto una seconda, proveniente da un numero di Cagliari che - dalle verifiche fatte dallo stesso docente - apparteneva a una stazione dei carabinieri del capoluogo (ma in realtà fingeva soltanto di utilizzare quel numero).
Il presunto maresciallo, con nome inventato, ha "confermato" la tesi e i dubbi presentati dal fantomatico ufficio antifrodi e, siccome il conto era a suo dire compromesso, l'unico modo per non rischiare era spostare i soldi da un'altra parte a un "Fondo unico di giustizia" (inesistente). Ossia la vera truffa, che consiste nel convincere la vittima a effettuare un bonifico istantaneo risultando effettivamente chi ha mosso i soldi verso il conto dei criminali.
Il docente, scosso da quanto appreso, si è immediatamente presentato alla filiale di via Riva Villasanta e - convinto che la truffa fosse già stata compiuta anziché in corso - ha chiesto di poter fare un bonifico istantaneo, da circa 15.000 euro. Il direttore dell'agenzia, insospettitosi, lo ha fatto accomodare nel suo ufficio e ha chiesto ulteriori informazioni. E, una volta ascoltato il racconto, ha subito capito che era in atto un tentativo di truffa e ha avvisato il cliente che stava inconsapevolmente diventando il «braccio armato» dei truffatori. I soldi non sono andati persi per pochissimo, ma lo stratagemma utilizzato è piuttosto complesso e l'anno scorso aveva visto un altro cliente cascarci e perdere 80.000 euro. Peraltro non l'unico caso avvenuto a Cagliari.
La banca, per garantire la sicurezza dei propri clienti, ricorda come nessun istituto chieda ai propri clienti di effettuare dei bonifici, né tantomeno le forze dell'ordine: sono procedure insensate e fuori norma, che devono insospettire chi riceve queste richieste.
(Unioneonline/r.sp.)