Pochi soldi e tanta tensione: il clima che si respira nella maggioranza attorno alla Finanziaria non è da baci e abbracci.

Dentro il Pd si accendono focolai (molto silenziosi) di malessere perché la presentazione degli emendamenti è una sorta di caccia al tesoro, per la verità molto esiguo, dei fondi liberi e dunque spendibili. Una cosa è certa, il Pd non è in una delle sue fasi migliori a livello di compattezza e, inevitabilmente, la situazione si riflette anche in Consiglio regionale durante l’esame della finanziaria.

I segnali si sono avuti prima che cominciasse il confronto in commissione Bilancio, quando i democratici, riuniti per decidere una linea comune sugli emendamenti, sono usciti dalla stanza senza un accordo.

Così, in mancanza di un ordine di scuderia da seguire, gli emendamenti sono andati un po’ alla rinfusa seguendo più la singola persona o l’area di appartenenza.

Tra i vari c’è quello firmato dai tre consiglieri questori Giorgio Oppi (Udc), Alessandro Unali (Sinistra sarda) e Pier Mario Manca (Pds) per incrementare di 4,4 milioni di euro la dotazione finanziaria della massima assemblea.

La Regione intanto ha deciso di impugnare, davanti alla Corte Costituzionale, i commi 680 e 711 della Legge di stabilità 2016.’
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