"Ormai quando si parla di violenza domestica si storce il naso e si dice superficialmente 'eccone un'altra...'".

Ed è proprio "un'altra" la donna - la cui identità celiamo a tutela sua e della figlia minore - a chiedere alla redazione di Unionesarda.it di poter raccontare, ancora una volta e con forza, un caso avvenuto in Sardegna. L'ennesimo.

"Non si stupisce più nessuno, non si indigna più nessuno, si scrive di giorni di prognosi, di pene troppo leggere, di pene più severe e di certezza della pena, si prospettano codici e normative e si dà il via alle ricorrenze varie e 'scarpe rosse' solo il 25 novembre e l'8 marzo. Io oggi voglio rompere lo schema".

E prosegue come un fiume in piena.

"In questi giorni (parla di sé, ndr) in un'aula di tribunale si è dibattuto sul divorzio di una donna vittima di violenza e ancor più vittima del sistema. Una storia che sconvolge, ma con un lieto fine sorprendente. È iniziata, su richiesta del giudice, una mediazione attraverso i servizi sociali del suo Comune i quali, non conoscendo la normativa sulle vittime di violenza emanata a Strasburgo e mettendola sotto pressione psicologica, hanno evidenziato che la stessa ha interrotto la mediazione di sua iniziativa. In aiuto di questa donna e mamma di una bambina, così provata ormai da anni di battaglie giudiziarie, sono arrivate le 'professioniste in rosa', l'equipe del centro donna Ceteris di Cagliari, in cui la ragazza è seguita dal 2014".

Lui, l'ex marito "che mi ha massacrata di botte, e per fortuna me la sono sempre cavata, sono ancora viva, io", da anni "riesce a farla franca anche sul fronte economico, con un tenore di vita molto alto eppure senza alcun conto corrente intestato".

"Ma - si chiede la nostra lettrice - lo Stato dov'è?". "Quante donne - aggiunge - mi raccontano di violenze subite ma non vogliono denunciare. 'A cosa serve?', mi chiedono, 'se dopo tre mesi rischi di rimanere per strada o senza i tuoi figli perché te li portano via?. E io cosa mi sento di rispondere? Che hanno ragione, che finché le leggi non cambieranno noi saremo in balìa di un'ingiustizia che ha ogni giorno pesanti conseguenze".

(Unioneonline/s.s.)
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