Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, ha rinviato a giudizio i cinque generali, tutti ex Capi di Stato maggiore, finiti sotto inchiesta con l’ipotesi di disastro nell’ambito dell’indagine sugli effetti di anni di esercitazioni nel poligono di Teulada.

Disattendendo le richieste del pubblico ministero Emanuele Secci, titolare del fascicolo, che aveva sollecitato il non luogo a procedere, il Gup ha ordinato che sia celebrato il processo, fissando la data al 25 gennaio del prossimo anno davanti al secondo collegio penale del tribunale di Cagliari.

Nel corso delle indagini la Procura aveva accertato lo stato di devastazione della “Penisola Delta”, un’area di tre chilometri quadrati dove, dal 2008 al 2016, furono sparati 860mila colpi di addestramento, con 11.875 missili, pari a 556 tonnellate di materiale bellico. Ma al termine dell’inchiesta il pm titolare del fascicolo aveva chiesto l’archiviazione, ottenendo dal Gip Alessandra Tedde l’ordine d’imputazione coatta.

Nel corso dell’udienza preliminare, ritenendo comunque di non avere gli elementi per poter reggere un’accusa in giudizio, il magistrato della Procura aveva chiesto di prosciogliere i cinque generali.

Dovranno invece comparire davanti ai giudici per rispondere del disastro Giuseppe Valotto, 76 anni di Venezia; Claudio Graziano, di 69, di Torino, poi a capo del Comitato militare dell'Unione europea; Danilo Errico, anche lui 69enne residente a Torino; Domenico Rossi, 71 anni di Roma, e Sandro Santroni, di 72, di Ancona.

Accolte dunque le richieste delle parti civili che avevano rinnovato al giudice la richiesta di far celebrare un dibattimento per stabilire le eventuali responsabilità del disastro. 

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