"La gravità del decreto sicurezza sta nel fatto che nega i principi di solidarietà e uguaglianza sanciti dalla Costituzione, che impone di regolare il trattamento degli stranieri in Italia in modo conforme ai trattati internazionali e non differenziato dagli altri cittadini nei diritti personali e nell'accesso ai servizi pubblici". Così in una nota la Cgil sarda, l'Arci e l'Anpi, che si schierano al fianco di tutti i primi cittadini che hanno deciso di sospendere l'attuazione del decreto Salvini e chiedono "a tutti i sindaci sardi di assumere posizioni che tutelino i diritti fondamentali di tutti".

Aggiungono i segretari Michele Carrus, Piero Cossu e Franco Uda che "questo decreto offende la persona del migrante, degrada lo straniero a minaccia, rende il diverso un nemico e fa diventare la discriminazione una regola, rievocando i momenti peggiori e più bui della storia".

Cristina Cossu

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