Danno all'immagine della Regione: "Sisinnio Piras paghi 41mila euro"
L'ex consigliere del Pdl condannato dalla Corte dei conti di CagliariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Corte dei conti di Cagliari ha condannato, primo caso in Italia dopo il patteggiamento in un processo penale, l'ex consigliere regionale Sisinnio Piras a pagare 41.759 euro più gli interessi dal 2013: la stessa cifra per la quale era finito sotto accusa nell'inchiesta sui fondi ai gruppi e che l'aveva, appunto, spinto a patteggiare 20 mesi chiudendo il processo penale.
Nei contenuti della decisione, utilizzare i fondi pubblici per scopi diversi da quelli previsti (istituzionali) è "una condotta illecita" che negli ultimi anni "ha avuto un'ampia risonanza sociale, come comprovato dai numerosi articoli di stampa" sui quotidiani locali e nazionali. Questi comportamenti "patologici hanno rafforzato nell'opinione pubblica il convincimento che anche coloro che dovrebbero rappresentare ai più alti livelli gli interessi della collettività operino, invece, per realizzare illecitamente propri fini personali". Da tali atteggiamenti "è derivato senza dubbio un grave danno al prestigio e all'immagine della Regione".
Piras aveva anche restituito l'intera somma, secondo il pm Marco Cocco spesa illecitamente tra il 2009 e il 2014. Il collegio (presidente Angela Silveri, relatrice Valeria Motzo, consigliera Maria Elisabetta Locci) ha accolto le richieste della procuratrice Susanna Loi, secondo cui l'esponente del Pdl col suo comportamento "in assoluto contrasto con i più elementari principi di legalità e correttezza" aveva minato "attendibilità e reputazione" della Regione per "il clamore che aveva suscitato la vicenda".
Secondo la Procura di Cagliari Piras avrebbe utilizzato, nel 2010, 28mila euro giustificandoli con l'organizzazione di convegni (ritenuti falsi) nella palestra della moglie, il Centro fitness Azzurra 2000 di Villacidro. Nel corso di questi appuntamenti, compreso quello contro l'obesità, per i 200 partecipanti erano addirittura stati arrostiti ogni volta 15 maialetti provenienti dall'azienda del consigliere. La Procura contestava poi l'utilizzo illecito di diverse somme tra cui l'assegno da 4.160 euro emesso dal conto del Pdl, cambiato a fine 2012 all'agenzia della Banca di Sassari del Consiglio regionale e incassato da una collaboratrice del gruppo che, ricevuti i contanti, aveva tenuto 800 euro consegnando il resto a Piras.
Respinta la richiesta di chiamare in causa il presidente del gruppo consiliare e i componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio: in questo processo si parlava di un "danno riconducibile direttamente alle condotte" di Piras, responsabile di "un comportamento chiaramente doloso".
I difensori Marcello Vignolo, Massimo Massa e Benedetto Ballero preannuciano il ricorso alle sezioni d'Appello della Corte dei conti.