Nessuna ordinanza per vietare gli arrivi nelle seconde case in Sardegna, ma una richiesta di aiuto al governo affinché vengano fatti controlli in uscita dalle Regioni rosse.

In Consiglio regionale si discute del possibile assalto alle seconde case: maggioranza e opposizione condividono la preoccupazione per i possibili arrivi di massa, soprattutto a ridosso delle vacanze di Pasqua, e stanno lavorando a un ordine del giorno condiviso.

"L'idea - ha spiegato in Aula il capogruppo del Psd'Az Franco Mula - è quella di invitare, senza polemizzare, il Governo nazionale a venire incontro ai nostri timori. Come? Aiutandoci a fare quei controlli che noi come Regione non possiamo imporre".

D'accordo il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau: "Condivido la richiesta di collaborazione al Governo centrale per i controlli in uscita dalle Regioni rosse". In precedenza il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha ricordato che sono decine di migliaia i proprietari non residenti di seconde case in Sardegna: "Il rischio è che il sistema non riesca a reggere l'onda d'urto".

In ogni caso, ha polemizzato l'ex sindaco di Cagliari, "dopo le tante parole spese nei mesi passati, su questo aspetto il silenzio del presidente della Regione Christian Solinas è assordante, manca una sua posizione forte. Forse perché a Roma si governa con Draghi?".

LE PROTESTE SUL WEB - La discussione arriva nel giorno in cui monta la protesta per il possibile arrivo di migliaia di persone dalle Regioni rosse all'unica Regione bianca in Italia.

Possibilità che, si legge nelle faq dell'ultimo decreto del governo Draghi, c'è anche per gli affittuari, ma "solo per chi può comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile prima del 14 gennaio 2021".

Centinaia i post sui social per chiedere al governatore Christian Solinas di chiudere i confini, questa mattina su change.org è nata anche una petizione online che già ha superato le 11mila firme.

Una preoccupazione che aumenta anche alla luce del flop dei controlli che si sta registrando almeno ad Olbia, come hanno denunciato i consiglieri del Movimento 5 Stelle.

"Un paradosso e un rischio per la salute di tutti i sardi, l'esperienza dell'estate scorsa dovrebbe aver insegnato qualcosa ma pare non sia così", si legge nelle motivazioni della petizione. "Il presidente Solinas abbandoni la subalternità alla Lega e, nell'interesse dei sardi, emetta subito un'ordinanza che blocchi gli arrivi di non residenti senza giustificato motivo o necessità e autorizzi solo i ricongiungimenti familiari".

IL PRESIDENTE DELL'ANCI - Preoccupato anche il presidente dell'Anci Sardegna, Emiliano Deiana: "La Regione ha deciso di assecondare l'iniziativa del governo Draghi di consentire gli spostamenti dalle zone rosse all'unica zona bianca. Che decisione avrebbe preso il governo a parti invertite se l'unica zona bianca fosse stata la Lombardia e l'unica rossa la Sardegna o il Molise?", è il suo caustico commento.

"Non penso che chi viene in Sardegna sia un untore, ma l'esperienza ci insegna che il virus si muove con le persone e che l'aumento della pressione antropica e delle occasioni di incontro faccia aumentare la trasmissibilità del virus, anche in considerazione delle varianti", continua.

Poi chiede che i test d'ingresso siano fatti "in maniera puntuale, che salti la previsione di farli 48 ore dopo e che si organizzi un sistema di controllo efficace".

IL MOVIMENTO 5 STELLE - Gli stessi 5 Stelle, nel denunciare la situazione di Olbia, dove in centinaia sfuggono ai controlli e alcuni positivi sono stati avvisati quando già erano al bar, attaccano Solinas: "Se la decisione di consentire lo spostamento da Regioni rosse alla Sardegna ai proprietari di seconde case l'avesse presa Giuseppe Conte, dal governo regionale sardo ci sarebbe stata una levata di scudi. Invece la Regione adesso tace, mentre l'ingresso di positivi è già iniziato e quanto accaduto la scorsa estate si sta ripetendo, ma questa volta con largo anticipo".

ROMINA MURA (PD) - Romina Mura, deputata Pd, ha presentato un'interrogazione al governo e chiesto a Solinas di adottare un'ordinanza. "Chiedo al governo se non ritenga opportuno condizionare il trasferimento presso le seconde case al rispetto di ulteriori regole e intensificare i controlli alle partenze, affiancando la Sardegna nei controlli agli arrivi".

IL SINDACO DI OLBIA - Chi non teme un eventuale assalto è il sindaco di Olbia Settimo Nizzi: "Siamo ben felici che i proprietari di seconde case vengano da noi, anche dalle zone rosse, purché si seguano tutte le norme. Li accoglieremo a braccia aperte se saranno vaccinati, se avranno effettuato il test 48 ore prima di arrivare in Sardegna o se lo faranno qui nell'Isola. Speriamo che arrivi tanta gente".

LO STOP DI BOLZANO E VDA - Altre Regioni invece si sono mosse subito dopo la pubblicazione delle faq al decreto. La Valle d'Aosta arancione con un'ordinanza ha bloccato gli arrivi nelle seconde case di cittadini non residenti. E lo stesso ha fatto la Provincia di Bolzano, "chiudendo" fino a Pasqua le seconde case ai proprietari.

"Attualmente gli altoatesini non possono lasciare i propri comuni e gli alberghi sono chiusi, sarebbe perciò difficilmente comprensibile consentire a chi vive in altre regioni raggiungere la seconda casa in Alto Adige", ha detto il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher.

(Unioneonline/L)
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