Numerosi i procedimenti che hanno riguardato l'indebita percezione di contributi pubblici e le frodi comunitarie, ma anche danni di immagine agli enti causati dalla condotta dei singoli dipendenti: come quelli di bidelli o insegnanti che hanno commesso violenze sessuali contro gli alunni.

Nel 2022 la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha emesso 248 sentenze, di cui 52 con condanne di responsabilità, accertando danni erariali per 26.515.200,33 euro (oltre metà legati ad una singola sentenza per una presunta indebita percezione di incentivi pubblici dal Gestore servizi energetici per una società di Villasor che aveva realizzato serre fotovoltaiche).

Torna dunque a crescere l'ammontare dei danni pubblici accertati dalla Corte dei Conti della Sardegna, grazie anche al lavoro della locale Procura regionale, reso possibile grazie al sacrificio di magistrati e personale amministrativo, da sempre alle prese con gli enormi problemi di organico che hanno colpito di recente le sezioni sarde.

È quanto emerso nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, questa mattina a Cagliari, aperta dalla relazione della presidente Donata Cabras, con presenti le autorità militari e politiche locali, seguita poi dall'intervento del procuratore regionale Bruno Domenico Tridico.

«L'attività della sezione giudiziaria della Sardegna - chiarisce la presidente - si è sviluppata nelle tre aree di competenza, affrontando talune tematiche con carattere di novità e confermando orientamenti già delineati negli scorsi esercizi». Si va dalla responsabilità alla quantificazione del danno, passando anche per numerose pronunce in materia pensionistica.

Il procuratore regionale Tridico ha fatto presente che - dopo gli inviti a dedurre agli incolpati - le iniziative prese dalla pubblica accusa erariale sono sfociate in 52 sentenze, in una c'è stata una cessata materia del contendere e non ci sono state assoluzioni.

Tre procedimenti sono stati aperti anche sul fondo "Ingenium Sardegna", costituito per investire in piccole e medie imprese industriali innovative e con concreti margini di sviluppo. L'istruttoria avrebbe dimostrato che sono state acquisite ipotesi di società fortemente indebitate e con perdite crescenti, che sono successivamente fallite in breve tempo.

© Riproduzione riservata