Usb Sanità ha presentato una richiesta di accesso agli atti del progetto dei lavori che interesseranno le sale operatorie del Businco, e che porteranno alla loro chiusura temporanea. «Troppe ombre e mezze verità, per questo abbiamo ritenuto opportuno chiederlo», la denuncia del responsabile regionale, Gianfranco Angioni. «In previsione dell'imminente inizio dei lavori, non siamo riusciti a rilevare sull'albo pretorio aziendale nessun atto che identifichi il progetto con la fase della validazione, esecutivo, cantierabile e con il cronoprogramma dei lavori. Per questo abbiamo ritenuto opportuno, unitariamente alla nostra Rsu, richiedere l'accesso agli atti».

L'inizio dei lavori al Businco era previsto per metà novembre, poi è stato rinviato a gennaio. La fine è fissata per giugno 2026, ma l'obiettivo di Usb Sanità è intervenire subito: «Siamo fortemente preoccupati e convinti che senza accorgimenti correttivi che possano identificare delle soluzioni diverse al trasferimento delle sale operatorie sarà il disastro per pazienti e operatori», avverte Angioni. «La sensazione oramai percepita è che si voglia smantellare il Polo Oncologico Regionale. Questa probabilità dev'essere scongiurata».

L'organizzazione sindacale fa una proposta: «Per noi non ci sono dubbi, l'unica alternativa possibile rimane la sistemazione dell'ala B sita al secondo piano del Businco. All'interno dell'area, oramai abbandonata da oltre 5 anni e utilizzata come deposito, sono disponibili circa 500 metri quadri che possono essere predisposti all'utilizzo di diverse sale operatorie avendo anche l'impianto per i gas medicali già ultimati». Usb Sanità avvisa di essere disposta ad andare fino in fondo, anche rappresentando la problematica alla Procura della Repubblica. «Continueremo con la lotta e non permetteremo che gli ammalati di cancro possano subire questa altra ennesima ingiustizia», conclude Angioni.

(Unioneonline/r.sp.)

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