Case dello studente e mense a Cagliari, esordio zoppo
Attesa per l'apertura degli alloggi in via Businco e via Biasi. E al momento è attivo un solo punto di ristoroNon solo il Campus Emilio Lussu in viale La Plaia: entro la fine del 2024 l'Ersu conta di rendere disponibili i posti letto - 130 in tutto - delle case dello studente di via Businco e via Biasi. L'apertura è prevista a dicembre, ma potrebbe anche avvenire prima in concomitanza con l'avvio delle attività didattiche. L'avanzamento dei lavori fa parte della ristrutturazione integrale, in corso, di tutti i fabbricati dell'Ente: un progetto di cui fanno parte anche le mense, a loro volta attualmente aperte in maniera ridotta con una sola a disposizione.
«Molto dipenderà non tanto dalla conclusione dei lavori in corso», le parole di Raffaele Sundas, direttore generale dell'Ersu, sull'apertura di via Businco e via Biasi. «Ma, soprattutto, dall'effettiva disponibilità dei finanziamenti regionali per la loro gestione. Restiamo fiduciosi perché la collaborazione con gli assessorati all'Istruzione e alla Programmazione è ottima. L'Ersu ha riscontrato un grande interesse da parte della Giunta nel voler il prima possibile sbloccare la situazione».
Caso mense. A oggi, in tutta Cagliari è aperta soltanto una mensa universitaria: quella di piazza Michelangelo. Per ottobre è prevista la riapertura di quella di via Premuda, dove i lavori sono terminati e restano soltanto pochi dettagli. In via Trentino la chiusura dovrebbe essere momentanea: «Mi è stato comunicato che lo rimarrà per pochi giorni, perché si è reso necessario eseguire una disinfestazione», annuncia Francesco Piseddu, componente del CdA dell'Ersu.
Per la Cittadella Universitaria i tempi saranno leggermente più lunghi: «È prevista per gli inizi del nuovo anno accademico», aggiunge Piseddu. «Avevo chiesto, durante le precedenti riunioni del CdA, se si sarebbe riusciti ad aprirla a ottobre come per via Premuda. Al momento, sono convinto che i necessari collaudi richiederanno ancora del tempo, e che almeno per le prime settimane di ottobre si andrà avanti con il servizio di delivery, una soluzione "tampone" che ha mostrato molti limiti fin dal primo istante in cui è stata adottata».