I compensi per le équipe dei trapianti saranno presto ripristinati e verranno garantiti da fondi dedicati esclusivamente a questa attività, senza dunque passare più per l'azienda Brotzu.

Ad annunciarlo, in un'intervista su L'Unione Sarda in edicola domani, è l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu dopo le polemiche divampate negli ultimi giorni.

Domenica, infatti, il prelievo di organi da un donatore di Sassari stava per saltare perché all'ospedale Brotzu di Cagliari, l'unico centro abilitato ad eseguire trapianti in Sardegna, non c'era un numero sufficiente di medici reperibili.

Lunedì invece, per eseguire un trapianto di reni, nell'Urologia dell'ospedale del capoluogo sono stati rinviati tre interventi programmati da tempo su altrettanto pazienti oncologici: anche stavolta perché i medici non erano sufficienti.

Un cortocircuito legato proprio al fatto che, ormai da mesi, le équipe dei trapianti del Brotzu stanno lavorando gratis e senza alcuna tutela legale in quanto il programma di finanziamento dell'attività, scaduto ad aprile, non è stato rinnovato.

Adesso l'annuncio che la soluzione è finalmente vicina, anche se dalle opposizioni in Consiglio regionale arrivano bordate e attacchi.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha chiesto l'immediato intervento della Commissione sanità, mentre la consigliera dei Cinque Stelle, Desirè Manca, ha presentato un'interrogazione urgente.

Dura anche la collega Carla Cuccu, segretaria della Commissione sanità, che parla di "inaccettabile, inarrestabile e nemmeno tanto lenta agonia dell'azienda Brotzu, sempre più svuotata nelle sue eccellenze, nel più totale e strumentale silenzio".
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