Un lavoro di squadra per far rinascere la laguna di Santa Gilla, tramite una sinergia tra istituzioni, enti, attività produttive, associazioni e cittadini. Riprende il percorso iniziato nel 2020, che ha già visto sei milioni di euro investiti per la riqualificazione: «Oggi è una giornata molto importante», dice il vicesindaco metropolitano di Cagliari Roberto Mura, «perché attraverso questo tavolo mettiamo le basi per giungere al Contratto di Laguna, uno strumento di partecipazione e di governance che consentirà una valorizzazione effettiva di Santa Gilla e farà sì che questa enorme risorsa ambientale possa diventare una risorsa anche turistica ed economica».

È questo, dunque, il grande obiettivo, da perseguire con forza entro la fine dell’anno: «Ci consentirà», spiega Mura, «di cogliere i tanti finanziamenti europei destinati a questo ambito». A settembre la prossima tappa, con il confronto tra tutte le parti chiamate in causa. In particolare, sono sette i comuni interessati: oltre a quello di Cagliari, attorno alla laguna gravitano anche quello di Assemini, di Capoterra, Decimomannu, Elmas, Sestu e Uta. 

Un ruolo importante avrà anche la Regione, rappresentata dagli assessorati dell’Agricoltura e della Difesa dell’ambiente, ma anche da Arpas, Adis, Forestas, Enas e Laore. Poi gli enti, tra Cacip, Autorità portuale, il Consorzio di bonifica, il Parco naturale regionale del Gutturu Mannu, e le Università di Cagliari e Sassari. Infine associazioni di categoria, ambientaliste e culturali, le Saline Conti Vecchi, il Fai, il Ceas e i cittadini.

«Noi crediamo che la laguna possa essere uno strumento di sviluppo per il nostro territorio», ha aggiunto il vicesindaco metropolitano, «e come Città Metropolitana abbiamo predisposto i piani di gestione e ci siamo candidati ad essere l’ente di gestione, ma siamo pienamente consapevoli che per avere dei risultati effettivi è indispensabile un coinvolgimento territoriale e dei cittadini. Un’attenzione particolare», sottolinea, «la dedicheremo alle tante attività produttive presenti, i pescatori, il consorzio ittico e tutte le cooperative che operano sulla laguna. Vogliamo che tutti siano protagonisti».






 

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