Studiare i movimenti geomorfologici delle coste, con gli spostamenti della sabbia, e acquisire i dati delle spiagge per valutare i cambiamenti di assetto per mettere a punto un sistema di pre allerta: avvisare gli addetti ai lavori di una possibile inondazione temporanea in arrivo. Come a volte accade al Poetto.

È il sistema di previsione messo in piedi dal "Medcoastlab", il "Mediterranean Geomorphological coastal and marine laboratory": un laboratorio sede della banca dati del Dna delle spiagge del Golfo di Cagliari che, tra i vari obiettivi, punta a prevenire le mareggiate più pericolose ed è risultato del Progetto Neptune, che studia e predice i processi di erosione, trasporto e sedimentazione per capire come intervenire e quali problemi provocano i danni maggiori.

Il docente Giovanni Coco (foto L'Unione Sarda - Manunza)
Il docente Giovanni Coco (foto L'Unione Sarda - Manunza)
Il docente Giovanni Coco (foto L'Unione Sarda - Manunza)

Il Medcoastlab è stato inaugurato oggi nell'edificio dell'Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna in via Riva di Ponente 5 a Cagliari alla presenza del presidente dell'Autorithy Massimo Deiana, del sindaco di Quartu Stefano Delunas, del pro rettore dell'Università di Cagliari Francesco Mola, di ricercatori e docenti.

La squadra di lavoro che segue il progetto Neptune 2 è coordinata da Sandro Demuro, docente universitario di Geografia fisica e Geomorfologia, Morfodinamica e conservazione dei litorali. Il gruppo di lavoro è composto da Coastal and marine geomorphology group, cooperativa Sardegna protetta, società Battellieri Cagliari, dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa, la School of environment dell'Università di Auckland in Nuova Zelanda.

Il comitato scientifico è composto da Sandro Demuro, Angelo Ibba, Carla Buosi e Andrea Ruju del "Cmgg", Giovanni Coco (docente universitario a Auckland), Maria Vittoria Salvetti dell'Università di Pisa e Paolo Ciavola dell'Università di Ferrara.

IL LABORATORIO:

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