Cagliari, Tribunale concesso per un incontro del comitato del no al referendum sulla giustizia: è polemica
Indignazione di ordine degli avvocati e camera penale: «Il palazzo di Giustizia non può essere teatro di iniziative di carattere politico». Chiesta la revoca dell’autorizzazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ordine degli avvocati e direttivo della Camera penale dicono no allo svolgimento, nell'Aula magna della Corte d'appello di Cagliari, della prima riunione dell'Articolazione territoriale del “comitato a difesa della Costituzione per il No al referendum costituzionale”. Un incontro di parte, contro la riforma della giustizia del governo Meloni, fissato per il 4 dicembre.
«L'iniziativa merita apprezzamento, al pari di tutte quelle che contribuiscono a stimolare l’informazione e ad alimentare il pluralismo del dibattito pubblico su temi di così rilevante interesse collettivo», spiega il presidente dell’Ordine cagliaritano, Matteo Pinna, mentre «diversa valutazione merita la scelta della sede». In una lettera inviata alla presidente della Corte d’Appello, che ha concesso lo spazio, il presidente sottolinea che «il Palazzo di giustizia e le sue aule non sono – e non possono diventare – teatro della politica e dell’agone elettorale. Non sono luoghi di parte: rappresentano uno dei presìdi più alti delle istituzioni democratiche, lo spazio in cui si amministra la giustizia in nome del popolo e in cui deve essere coltivata come valore assoluto la neutralità politica delle istituzioni». Per questo il Consiglio dell’Ordine degli avvocati chiede che l’autorizzazione venga revocata.
Sulla stessa linea il direttivo della Camera penale del capoluogo: «Riteniamo doveroso», si legge in un documento, «nell'interesse della comunità forense e dei cittadini esprimere la nostra ferma contrarietà all'utilizzo di spazi istituzionali della giurisdizione per iniziative politico-referendarie. I palazzi di giustizia non sono la “casa” di alcuna categoria ma del popolo italiano, nel cui nome la giustizia è amministrata. La loro funzione impone neutralità e imparzialità, a tutela della credibilità della giurisdizione e eguaglianza delle parti. È dunque inopportuno, e profondamente sbagliato», conclude la nota, «utilizzare un luogo simbolico come l'Aula magna per sostenere una posizione di parte in un dibattito politico e costituzionale».
(Unioneonline/E.Fr.)
