C'è forte preoccupazione tra i volontari delle colonie feline di Calamosca dopo che, due settimane fa, alcuni gatti sono stati rinvenuti morti nel terreno alberato che costeggia lo stesso viale Calamosca, cioè la strada che da San Bartolomeo porta alla spiaggia. A trovarli è stato Antonio C., che insieme ad altri volontari gestisce la colonia felina situata proprio di fronte alla spiaggia.

«È capitato per caso», racconta, «infatti stavo facendo la mia solita corsetta quotidiana mattutina da viale Poetto a Calamosca. Ad un certo punto ho visto due gatti privi di vita nel terreno boschivo ai lati della salita che porta alla spiaggia. Mi sono fermato e sono andato a controllare: nelle vicinanze ne ho visto anche altri nelle stesse condizioni. In totale erano sette». L'uomo non ha la certezza, ma da come li ha trovati teme che possono essere stati avvelenati. «Non c'era del sangue, quindi escludo che siano stati investiti dalle macchine».

L'ipotesi che circola tra i volontari, quindi, è quella di un avvelenamento. Ribadisce che non sono i gatti della sua colonia felina, ai quali va a dare da mangiare la sera: «I nostri fortunatamente per adesso ci sono tutti, li contiamo ogni giorno. I gatti che ho trovato senza vita invece erano soliti frequentare quel luogo, non abbiamo idea se appartenessero a una colonia felina registrata, perché non sappiamo chi se ne occupava ufficialmente».

Quello che Antonio ricorda è che i gatti erano circa una quindicina, li aveva a contatti lui e altri volontari delle vicine colonie, infatti capitava che, di passaggio, qualche volta si fermassero a dargli da mangiare. «Il problema è che non abbiamo trovato più i restanti gatti dei quindici che c'erano in origine, temiamo che sia successo qualcosa di brutto anche a loro». Le colonie feline registrate a Calamosca sono quella gestita da Antonio e altri volontari di fronte alla spiaggia, e quella situata nei pressi del faro. Ogni giorno vengono seguite con cura e dedizione. La preoccupazione, però, dopo il ritrovamento dei gatti morti nel viale, è tanta: «Abbiamo paura che ci sia qualcuno che avvelena i mici qui a Calamosca e che prima o poi possa arrivare anche alle nostre colonie», conclude Antonio.

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