«Dal bancone del mio bar ho visto la città crescere e cambiare tanto. Il lavoro è la mia passione, ma anche l’acciaio prima o poi si rovina. E per me è ora di riposare». Rosalba Matta oggi ha 81 anni e dal 1973 è la titolare dello storico bar di piazza Repubblica a Cagliari, che sull’insegna porta il suo cognome e che ora si prepara a una nuova gestione. 

«Mi dia un secondo, servo i clienti e arrivo. Può aspettare un attimo per l’intervista?», l’esordio. Poi, dopo aver accontentato tutti, il momento tanto atteso: quello dell’apertura del cassetto dei ricordi. «Sono tanti, non riesco neanche a contarli. Ma proverò a scegliere i migliori», assicura. Tutto inizia nel 1956 «quando papà aprì l’attività. Lui gestiva il bar ristorante alla Fiera di Cagliari e ci occupavamo di quello che oggi all’inglese si chiama catering. Abbiamo fatto tanto insieme, tra i momenti che porto nel cuore sicuramente quando abbiamo lavorato per in occasione della vittoria dello scudetto».

E poi tanti congressi internazionali e nomi importanti, che hanno fatto la storia. «Abbiamo incontrato l’immensa Grace Kelly, il grande Ranieri. E poi ricordo anche Cousteau, quello dei documentari, nell’Isola per studiare i fondali marini». A trasformare il bar Matta, e la sua proprietaria, in un attento osservatore della città è stata anche la vicinanza al Tribunale di Cagliari. «È qui davanti. E noi abbiamo visto di tutto. Processi importanti, avvocati, magistrati. Eravamo qui ai tempi del caso Manuella, a quelli dell’interrogatorio di Savasta. È passato tanto tempo, ma noi siamo rimasti».

A contraddistinguere il bar anche le grandi vetrine, sempre addobbate e decorate con gusto e pazienza. Tra le cornici, colori, dettagli, che hanno sempre attirato la curiosità dei passanti, anche solo per un momento. E poi i fiori, tanti fiori. «Non potevano mai mancare. Ci ho sempre tenuto. Era un po’ la mia firma. I bar sono sempre stati visti come ambienti per uomini, non per le donne. Io invece ho voluto cambiare questa mentalità, trasformando questi spazi in un luogo per tutti. Per i miei 50 anni mi hanno regalato 150 rose, subito messe in bella mostra».

Più tardi sono arrivati i grandi cambiamenti a Cagliari. «La città è migliorata, ricordo che un tempo non c’era quasi nulla». Resta il punto interrogativo sui grandi cantieri che «da via Roma a via Dante e non solo hanno creato disagi. Anche se – confessa – a noi i clienti di fiducia non sono mai mancati, nonostante i lavori per la metropolitana pochi metri».

E saranno forse proprio loro, dopo aver abbassato la saracinesca del bar per l’ultima volta, a mancare di più. «È stata l’età a spingermi a chiudere. L’attività riaprirà con una nuova gestione ma io sarò a casa, per godermi la famiglia e i miei nipotini», confessa. Una decisione «sofferta, perché fosse stato per me avrei continuato ancora», spiega Matta, tra occhi lucidi e qualche sospiro. «Ma mica sparisco, chi mi conosce mi vedrà in centro a Cagliari o in qualche altra occasione», rassicura.

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