Un 56enne cagliaritano si è ucciso, con la cinghia della serranda, nel posto in cui avrebbe dovuto essere curato, ossia il reparto di Psichiatria dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari a poche ore dal ricovero, sabato pomeriggio.

Non ci sono dubbi sul gesto volontario, commesso nella notte tra sabato e domenica. Ieri mattina l’uomo è stato trovato nella sua stanza da un'infermiera poco dopo l'orario della colazione. Sul posto anche il medico legale e gli agenti della Squadra volante in contatto con il pm Marco Cocco.

Ora la moglie e i quattro figli della vittima chiedono chiarezza. Troppe le cose nella stanza dell’ospedale, come quella cinghia, che non garantivano la sicurezza di una persona che aveva già tentato il suicidio. L’avvocato dei parenti, Ivan Sanna, chiederà il sequestro della cartella clinica, quello di eventuali immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza e che venga ascoltato il personale ospedaliero in turno tra sabato e ieri.

“Sono stato avvertito di quanto successo, ma non ho ancora gli elementi per fare una valutazione precisa. Come avviene in questi casi – spiega Sergio Marracini, direttore sanitario del Presidio ospedaliero unico da cui dipende anche il Santissima Trinità – aspetto la relazione che verrà fatta dal personale medico. Resta il dolore per la morte del paziente: siamo vicini ai familiari”. 

(Unioneonline)

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