Maxi-sequestro di pellet di bassa qualità, ma spacciato invece come di qualità altissima, al Porto Canale di Cagliari.

Si tratta di 81 tonnellate totali di materiale combustibile, destinate all’uso domestico, che nei prossimi mesi sarebbero state immesse sul mercato in diverse località della Sardegna e anche nel resto d’Italia.

Il carico è stato scoperto nel corso di un controllo dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane e dai militari della Guardia di Finanza in tre container arrivati dal Marocco.

Gli ispettori hanno prelevato alcuni campioni e li hanno sottoposti ad analisi ed è risultata una presenza di ceneri pari all’1,4%, contro un limite previsto di 0,8%.

«Il relativo documento di trasporto – spiega una nota – riportava però l’indicazione “Pellet EN-plus A1” (ovvero pellet di alta qualità, ndr), circostanza che avrebbe consentito di immettere in commercio un prodotto ingannevolmente migliore sotto il profilo qualitativo rispetto alla sua composizione chimica reale. Inoltre, la specifica presenza di un particolare tipo di cenere, avrebbe potuto comportare, peraltro, un potenziale danneggiamento agli impianti termici, riducendone il potere energetico».

Dopo il sequestro il legale rappresentante della società importatrice è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Cagliari con l’accusa di aver introdotto nello Stato un prodotto industriale recante segni mendaci, atti a indurre in inganno il compratore sulla qualità del combustibile.

(Unioneonline/l.f.)

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